Cosa si leggeva in spiaggia negli anni ’50-’60

Anni ’50-’60: eleganti ristoranti con sale da ballo, primi programmi televisivi, diffusione della Fiat Cinquecento e della Vespa. In TV Mike Bongiorno e Corrado conducono i primi telequiz, al cinema spopolano Marilyn Monroe, Marlon Brando, Sofia Loren e James Dean, mentre nel mondo della musica approdano Elvis Presley e Dean Martin. Nel 1951 “Grazie dei fiori”, interpretata da Nilla Pizzi, vince il primo Festival di Sanremo; nel 1954 esce nelle sale “La Strada”di FelliniIn Italia si diffonde sempre di più l’usanza delle vacanze al mare; e allora potremmo chiederci: cosa leggevano in spiaggia negli anni ’50-’60?

1. “I Gialli Mondadori”

La casa editrice Mondadori comincia a pubblicarli nel 1929 con denominazione “I libri gialli”: è proprio grazie alle copertine utilizzate in questa collana che in Italia si diffonde il termine “giallo” per indicare i polizieschi e il genere noir. Dal 1946 la denominazione diventa quella attuale, ovvero, “I gialli Mondadori”. La collana raccoglie opere famose come quelle dei personaggi Miss Marple, Nero Wolfe, Poirot, Perry Meson.

2. La collana “Urania”

È sempre Mondadori che crea “Urania”, una collana di libri di fantascienza innaugurata dal romanzo “Le sabbie di Marte” di Arthur C. Clark, nel 1952. Il titolo originale delle pubblicazioni è “I romanzi di Urania”, che assume in seguito la semplice denominazione  di “Urania”, nome della musa dell’astronomia. È grazie a questa serie che in Italia approdano autori come AAsimov, Ballard, Dick, e ha avuto un tale successo da consentirle di essere tuttora pubblicata. Inizialmente Mondadori rilasciò anche una rivista di racconti omonima, che tuttavia si fermò al numero 14.

3. Il “Corriere dei piccoli”

Chiamato anche “Il Corrierino”, spopola negli anni ‘50, anche se vede le sue origini nel 1908. Nasce come supplemento del “Corriere della Sera” e inizialmente costa dieci centesimi di lire. La lettura era pensata per bambini e ragazzi, e presentava la versione italiana di alcuni fumetti comici americani, intitolati “Bibì e Bibò”, “Fortunello” e “Petronilla”; divennero famose anche le storie del Signor Bonaventura, scritte in rima baciata da Sergio Tofano, che iniziavano sempre con la celebre frase:

“Qui comincia l’avventura del Signor Bonaventura, ricco assai da far paura…” 

e si concludevano con l’assegnazione al protagonista di un assegno da un milione.

4. I romanzi di Liala

La regina dei romanzi rosa non ha rivali. I suoi libri vedono la luce dal 1931, e negli anni ‘50 Liala è una scrittrice affermata che pubblica anche 3-4 libri all’anno. In questo periodo tra i tanti scrive “Soliloquio a mezza voce”, “Il profumo dell’assente”, “Una notte a Castelguelfo” e “Una lacrima nel pugno”.

5. La capanna dello zio Tom

Nel 1952 viene pubblicato il romanzo di Harriet Beecher Stowe, che si schiera contro la Fugitive Slave Law, legge americana del 1950 che imponeva la denuncia degli schiavi fuggiti e la loro restituzione al padrone. Un libro che ha cambiato la storia, insegnando al mondo alla sofferenza della schiavitù e chiedendo di restituire a questi uomini la loro dignità di persone.



 

 

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