VANS X VAN GOGH MUSEUM: LA COLLABORAZIONE

La nuova collezione di calzature e abbigliamento lanciata lo scorso 3 agosto da Vans, sta facendo discutere tutto il web, dividendolo tra chi ne è più che entusiasta e chi si dichiara contrario all’iniziativa.

La collezione è realizzata in collaborazione con una delle istituzioni museali più popolari del mondo: il van Gogh Museum di Amsterdam. Sulle calzature e sui capi di abbigliamento sono infatti riprodotti alcune opere selezionati dal catalogo di Vincent van Gogh (1853-1890).

Come sempre quando si tratta di arte, società consumistica e mercato, le opinioni sono molto diverse da persona a persona: i puristi disdegnano queste iniziative, ritenendo che stampando le opere d’arte su dei capi d’abbigliamento si abbassi il loro status di capolavoro unico, lo si insulti quasi; molti sono invece entusiasti di poter indossare un pezzo di storia dell’arte, tanto che quasi l’intera collezione ha fatto sold out velocemente sia sul sito del museo, sia su quello di Vans.

Felpe, scarpe, zaini, cappellini e magliette riproducono 6 opere di van Gogh: Il teschio (1887), Ramo di mandorlo (1890), I girasoli (1889), Vecchia vigna con contadina (1890), un Autoritratto del 1887-1888, e una delle lettere indirizzate a Theo van Gogh.

Nonostante le critiche mosse al Museo, i suoi responsabili hanno dichiarato che non è stata semplicemente un’iniziativa volta a vendere, quanto un progetto volto ad aprire le porte del Museo van Gogh -e non solo,- ad un pubblico nuovo: i millennials. Il target di Vans è infatti in gran parte quello dei giovani e giovanissimi, e il Museo punta proprio ad attirare la loro attenzione così da rinnovarsi e stare al passo con i tempi, offrendo sempre qualcosa di nuovo e attraente.

Attraverso l’abbigliamento -qualcosa di cui tutti facciamo uso, senza eccezioni,- si punta a raggiungere anche chi non conosce la storia di van Gogh, la sua carriera artistica e i suoi drammi, ma viene comunque attirato dalle sue opere.

A tutti loro si rivolge questa collazione, con un invito a scoprire il resto della produzione del pittore, e magari, a visitarne il museo.



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