Tre uomini e una gamba: celebrazione di un’estate in viaggio

Non c’è italiano che non ricordi la spontaneità e l’innovazione comica con la quale Aldo, Giovanni e Giacomo hanno conquistato il Bel Paese negli anni ’90. E non c’è italiano che non abbia riso a crepapelle guardando il loro debutto cinematografico, quel Tre uomini e una gamba appartenente ormai ad un’altra generazione ma tutt’ora fresco e attuale. Film per certi versi generazionale che, oltre a segnare la fine di un’epoca e l’inizio della carriera cinematografica per il trio milanese, è anche la storia di una profonda amicizia e di un eterno viaggio, scandito dal caldo incessante di una torrida estate italiana e di un mare tinto di un profondissimo blu che si staglia all’orizzonte, accompagnando i nostri in quel lungo tragitto da Milano a Gallipoli. Nonostante l’ambientazione estiva funga esclusivamente da comparto scenografico, risulta impossibile non rimanerne abbagliati e non considerare questo film come una perfetta allegoria dell’estate in viaggio tra tuffi in mare e risate tra amici.

La storia, conosciuta anche dai muri, è la più semplice del mondo. Aldo, Giovanni e Giacomo lavorano in un negozio di ferramenta a Milano. I primi due sono sposati con le figlie maggiori del loro padrone e Giacomo è il futuro sposo della sorella minore. In un caldo pomeriggio di agosto, i tre partono alla volta di Gallipoli per celebrare il matrimonio che unirà definitivamente i tre alla famiglia del Cavalier Cecconi. Durante il viaggio si imbattono per caso in Chiara, una ragazza che viaggia da sola e di cui Giacomo si innamora. I tre, ora diventati quattro, incappano in situazioni al limite dell’immaginabile vivendo momenti di sfrenata euforia e altri di gioiosa malinconia. Il viaggio – metafora del cambiamento verso una nuova vita – scuote le loro certezze mettendo in dubbio tutto ciò che precedentemente avevano costruito. In un estremo atto di rischioso coraggio, i tre amici danno il benservito all’odiato suocero e ripartono alla volta di una destinazione ignota verso una nuova vita.

Non salta subito all’occhio la caratterizzazione scenografica del film, scelta non casuale che intende esaltare i meravigliosi paesaggi italiani. La comicità esplosiva del trio – qui ai massimi livelli – ruba l’attenzione dello spettatore più attento che si vede costretto a rivedere piacevolmente la pellicola per riscoprire il valore di tutte quelle ambientazioni ritenute di primo acchito superflue. Messe da parte battute e risate, Tre uomini e una gamba è una deliziosa fotografia di un’estate in movimento, coadiuvata da bizzarre immersioni in bellissime località fluviali, folgorante abbigliamento estivo in pieno stile anni ’90 e un sapore di vacanze e mare che si respira lungo tutti i 98 minuti della pellicola. Riguardando il film si ha come l’impressione di vivere quel viaggio in compagnia di Aldo, Giovanni e Giacomo, di stare seduti sui sedili di quella Daewoo immortalata dalla scritta “Il Paradiso della Brugola” e di immergersi nel panorama pugliese costellato da uliveti e mare cristallino. Forse non tutti coglieranno queste sfumature ma tale pellicola trasuda estate e voglia di mare, voglia di evadere sognando un viaggio che conduca verso mete ignote e sconosciute e faccia sentire pienamente liberi.

Tre uomini e una gamba ha segnato un’epoca grazie alla comicità sincera dei tre e le inebrianti risate che hanno contagiato l’Italia intera. Oltre ciò, la pellicola gode di scorci bellissimi dai quali si può ammirare la meraviglia di un paesaggio italiano interamente immerso nella calura d’agosto e contornato da un mare accogliente che si scorge in profondità. Un film comico che, grazie alla sua componente scenografica, diventa un’allegoria perfetta dell’estate in viaggio.


FONTI

mymovies

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