Ermal Meta: una voce per denunciare

Nato nel 1981 in Albania, Ermal Meta è uno dei cantanti pop più apprezzati degli ultimi anni; trasferitosi in Italia con la famiglia a tredici anni dopo l’allontanamento dal padre violento, ha interiorizzato la passione della madre per la musica classica, prima di iniziare la sua carriera in vari gruppi indipendenti. Nel 2006 si presentò al festival di Sanremo come chitarrista del gruppo Ameba 4, che tuttavia non ebbe successo.

Nel 2007 fondò il gruppo noto come “La fame di Camilla”, che perdurò fino al 2013 con diversi album di media fama, aprendo concerti di band ultra-note quali i Cranberries ed Aerosmith. Dopo lo scioglimento della band, Meta intraprese la carriera solista e iniziò a lavorare come autore per molti artisti italiani di successo tra cui Emma, Patty Pravo, Giusy Ferreri e tanti altri.
Dal 2014 al 2016, l’artista ha partecipato a diversi eventi con altri collaboratori, realizzando duetti, cover, e la colonna sonora della serie “Braccialetti Rossi“.
Nel 2017 si è classificato terzo al Festival di Sanremo con il brano “Vietato morire“, narrante le violenze subite dal padre. A poche settimane dal festival, la canzone era già nella Top 10 dei più ascoltati a livello nazionale e l’album omonimo risultava il più venduto. Il duetto con Elisa in “Piccola Anima” e lo straordinario video ufficiale hanno contribuito ad accrescere la fama di Ermal Meta.

Presentatosi nuovamente al festival di Sanremo 2018 con il collega Fabrizio Moro, l’artista si è esibito con il brano “Non mi avete fatto niente“, scritto a seguito dell’attentato terroristico di Manchester. I due artisti sono stati premiati come vincitori della manifestazione, ciò ha consentito loro di partecipare all’Eurovision Festival 2018, a cui tuttavia non hanno avuto successo. Con la vittoria a Sanremo, Ermal ha presentato anche il suo ultimo album, “Non Abbiamo Armi“, che contiene singoli di successo come “Dall’alba al tramonto” e “Mi Salvi Chi Può“.

Nonostante i ritmi decisamente pop, i testi di Ermal Meta sono sempre pervasi da una forte malinconia. Nel brano, già citato, “Piccola Anima“, viene affrontato il tema della sofferenza di coppia. La “Piccola Anima” è una ragazza che ha avuto la forza di abbandonare “l’uomo infame” che non l’ha mai capita, ritrovandosi a vagare per il centro di Latina in piena notte.  È qui che incrocia uno sconosciuto, con il quale scambia un semplice sguardo, che tuttavia scatena una coreografia di danza delle loro anime, mentre i corpi rimangono sospesi in una frazione di secondo. Terminato il ballo, i due riprendono a camminare e si separano, quasi inconsci di quanto accaduto.

Le parole di Ermal Meta sono lo specchio della realtà: “Camminare fa passare ogni tristezza, ti va di passeggiare? Meriti del mondo ogni sua bellezza”, che suonano come una consolazione e una proposta ad andare avanti, senza buttarsi giù, poiché nel mondo c’è qualcun’altro che la aspetta.
L’ultimo verso recita: “Piccola anima, tu non sei per niente piccola”, per sottolineare il coraggio e la forza della ragazza di cui si parla.

Un altro brano decisamente significativo è “Dall’alba al Tramonto“: decisamente più svelto e orecchiabile, sebbene si tratti di una canzone d’amore. Ogni verso è introdotto da “Dicono che…” con vari riferimenti alle credenze popolari e alle teorie sui sentimenti. Il significato è che nonostante la gente parli e faccia supposizioni, la coppia in questione deve solo guardare “L’alba che c’è” e fidarsi del proprio compagno.

Ad oggi, Ermal Meta è senza dubbio una delle personalità più promettenti del genere Pop nazionale ed europeo. Spinto da una grande passione, questo ragazzo è riuscito a conciliare le sue esperienze con una carriera decisamente brillante e ambiziosa, che fino ad ora gli ha portato fama e successo.


FONTI

DonnaD

CREDITI

Copertina © Paolo De Francesco

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