The Battle Of Epping Forest: il prog-rock al massimo splendore

Selling England By The Pound è considerato generalmente uno dei migliori album dei Genesis. Pubblicato nel 1973, esso ha trovato riscontro non solamente nella critica ma anche nel pubblico; infatti sarà il più venduto prima della dipartita di Peter Gabriel che avverrà nel 1975. La maturità artistica raggiunta dal gruppo si manifesta in molte tracce di questo disco; qui però si vuole porre l’attenzione sulla prima traccia del lato B dell’LP: The Battle of Epping Forest.

Dalla durata di oltre 11 minuti, il brano rappresenta una piccola summa dell’estetica musicale dei Genesis. La complessità della struttura viene evidenziata da un lato nella composizione musicale, variopinta e mutevole, dall’altro per la presenza di un testo anch’esso molto artificioso, che accompagna e interpreta i continui cambi di registro delle note musicali.

Infatti la creazione dei brani avveniva separatamente nei Genesis: Peter Gabriel si occupava delle parole, mentre il resto del gruppo si dedicava alla composizione della musica. Le due componenti riescono a coesistere grazie all’espressività che Gabriel riesce a dare con la voce, seguendo costantemente i diversi cambi di tempo delle partiture musicali. Infatti il brano evolve in continuazione: partendo dall’introduzione marziale esso si trasforma in una cavalcata rock e riesce ad inglobare sinuose linee jazz e scenari folk, dove non viene perso però il gusto per il refrain, che ritorna per dare stabilità ad un brano tumultuoso.

Se il comparto musicale muta incessantemente, in qualità di filo conduttore c’è come sempre la “narrazione” del testo che racconta un evento di cronaca riguardante lo scontro di due bande per il controllo di un territorio nella periferia londinese. Tra i personaggi presenti vi sono commercianti, uomini religiosi, mafiosi, intellettuali e hippy, i quali sono caricature di vizi e difetti della società londinese emarginata, di cui ci viene descritto il lato aggressivo sotto una forma fiabesca e allegorica.

La teatralità del cantante e i riferimenti letterari danno, poi, forma all’aspetto satirico del testo, che non è fine a se stesso ma evidenzia una critica sociale più profonda. Le tematiche politiche vengono infatti affrontate anche in altre brani del disco come Dancing with The Moonlit Knight e Aisle Of Plenty, nei quali si manifesta un’insofferenza di carattere economico. L’intento è però chiaramente più conciliatore, lo si potrebbe definire anche un inno alla non-violenza.

Ma è forse nel finale, dopo lanci di catene, bottiglie rotte e labbra maciullate, che si avverte maggiormente l’atteggiamento più mordace e corrosivo del testo: a scontro ultimato, in cui nessuno è rimasto illeso, vi è un pareggio; l’arbitro decide così di lanciare il dado per decretare il vincitore. Da qui la voce tace e la musica esplode su se stessa.


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