“Meriti del mondo ogni sua bellezza”: intervista a Gianluca Stival

Sono poesie profonde e attuali quelle che animano la raccolta “Meriti del mondo ogni sua bellezza”, di Gianluca Stival (ilmiolibro self publishing, 2017).
In esse confluiscono sentimenti universalmente cantati – l’amore, l’amicizia, lo sconforto, il perdono – uniti ad emozioni che giungono propriamente dal nostro tempo e dalla nostra società; da eventi drammatici dei nostri giorni, come gli attacchi terroristici degli ultimi anni.
Gianluca Stival dimostra una sensibilità spiccata, che induce il lettore a porsi domande, a scavare nel proprio “io” e in quello di una società che non sempre si comprende, non sempre si sente vicina.
Il messaggio è forte, reso chiaro dalla spiegazione che lui stesso dà alle sue poesie, comunicato attraverso la musicalità e la vastità delle parole che ogni lingua possiede; motivo per cui le poesie spesso sono in francese, in inglese e spagnolo.
Gianluca è un poeta giovanissimo (è nato nel 1996) che sta cercando di far sentire la propria voce attraverso uno strumento artistico – la poesia – spesso sottovalutato, messo da parte, che meriterebbe, invece, uno spazio più ampio nelle nostre letture.

Noi lo abbiamo intervistato.

Per molte persone la scrittura è sfogo, per altre costituisce una possibilità di esprimere se stessi in un modo diverso, per altri ancora un piacere, un passatempo. Quando hai iniziato a scrivere e perché?

La mia passione per la scrittura è nata al Liceo Linguistico. Studiando e confrontandomi con i grandi autori italiani, francesi e spagnoli ho notato come la scrittura fosse per loro una via di fuga, così ho provato a dedicarmici e ho scoperto essere un’ottima valvola di sfogo anche per me.

Le tue poesie sono sia in italiano, che in spagnolo e francese. Hai dei modelli a cui ti ispiri? 

La scelta di scrivere poesia in varie lingue è dettata dalla potenza del lessico e dal suono: esprimere un concetto in una lingua rende meglio piuttosto che in un’altra. I miei modelli per questo lavoro sono stati Charles Baudelaire e Paul Verlaine, insieme a Miguel de Unamuno e Giacomo Leopardi.

Nelle tue poesie c’è una certa malinconia, talvolta sembra di sentire un urlo rabbioso nei confronti della società: è così? Qual è il messaggio che vuoi trasmettere al tuo pubblico, alla società?

La malinconia è collegata purtroppo a molti eventi catastrofici che accadono: attentati terroristici, situazione politica instabile, rabbia e rancore generali. Il messaggio, trasmesso anche dal titolo, è quello di non guardare il “bicchiere mezzo vuoto” bensì “mezzo pieno”, avere il coraggio di fermarsi, guardarsi dentro e considerarsi, nonostante accadano vicende dolorose.

Ci sono molti riferimenti letterari nella tua raccolta: da Dante, a Leopardi, a Oriana Fallaci. Che ruolo ha per te la letteratura?

La letteratura per me è sempre stato un punto importantissimo. Sin da piccolo in casa giravano libri di Tom Clancy, Dan Brown, Umberto Eco, Pier Paolo Pasolini; generi e stili anche completamente diversi da ciò che mi piace scrivere. I miei genitori sono sempre stati grandi lettori e mi hanno trasmesso la curiosità di ogni libro che amavano. Al Liceo, poi, ho studiato altri grandi autori e la mia passione è aumentata giorno dopo giorno.

Meriti del mondo ogni sua bellezza” è anche una raccolta d’amore?

Probabilmente sì: tra i tanti temi c’è anche quello dell’amore, sia quello “finito” che quello “presente”. Ho sempre avuto paura di parlare dell’amore perché non credevo di esserne all’altezza, ma alla fine ho deciso di non pormi freni e mi sono messo a nudo.

In un’epoca in cui la poesia ha, purtroppo, scarsa fortuna editoriale, pensi che la rete e i social network possano essere utili? Se sì, come li sfrutti?

La rete in questi ultimi anni è utilissima per diffondere la poesia: su Instagram, per esempio, seguo moltissimi ragazzi che scrivono e rimango sempre sbalordito dalla creatività e dall’inventiva che molte volte si nascondono dietro uno schermo. Si possono raggiungere milioni di persone. Quest’anno, per esempio, ho pubblicato una poesia in portoghese brasiliano dal titolo “A minha certeza” (“La mia certezza”) e grazie anche ai social è riuscita ad arrivare a moltissime persone in Brasile e Portogallo che l’hanno apprezzata e condivisa. Con la rete, però, non si riesce a raggiungere sempre la fascia più adulta. Bisogna trovare un giusto compromesso tra social e realtà. Su Instagram generalmente posto sia frasi/poesie che alcuni momenti della mia vita privata.

Sei molto giovane, un autore esordiente, e far pubblicare il proprio lavoro non è semplice: come ci sei riuscito?

Ci sono riuscito credendo tanto nel progetto che volevo portare avanti. Leggere autori emergenti è molto difficile e scoprire ciò che ognuno ha da raccontare è ancora più arduo purtroppo. Io in alcune fasi di produzione volevo mollare tutto perché mi ero ritrovato a leggere le poesie decine e decine di volte per modificare le note e per assicurarmi che non ci fossero errori. Non ho desistito perché volevo lasciare qualcosa al mondo, volevo dire la mia e ci sono riuscito.

Meriti del mondo ogni sua bellezza è una strofa della canzone di Ermal Meta ed Elisa. Che ruolo ha la musica nel momento in cui scrivi?

Sono contento che venga fatta questa associazione: le frasi sono uguali, è vero, ma non sono state concepite nello stesso momento, nè con lo stesso significato. La musica per me è sacra e Ermal Meta ed Elisa sono due artisti che stimo e ammiro tantissimo; nel mio libro c’è anche un omaggio a Elisa e Giorgia.

Stai lavorando ad un nuovo progetto? 

Ci sono diversi progetti in ballo anche all’estero. In questi mesi mi concentrerò su questo libro e poi comincerò a mettere gli occhi su qualcosa di nuovo!


FONTI
Intervista a Gianluca Stival di Valentina Cesarino

CREDITS
Immagini fornite da Gianluca Stival

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