“SI MUORE TUTTI DEMOCRISTIANI”, IL PRIMO LUNGOMETRAGGIO DEL TERZO SEGRETO DI SATIRA

Si muore tutti democristiani, uscito nelle sale il 10 maggio 2018, è il primo lungometraggio girato dal Terzo segreto di Satira, collettivo formato da 5 giovani milanesi usciti dalla Civica Scuola di Cinema, presenti su youtube dal 2011 con i loro cortometraggi satirici.

Nonostante il titolo faccia espresso riferimento al partito della DC, con esso, ovviamente, non ha nulla a che fare. I registi e gli attori, presenti a diverse proiezioni al cinema Anteo di Milano – dove hanno intrattenuto il pubblico prima e dopo la visione del film e si sono offerti per rispondere a domande e curiosità-, hanno confermato che l’aggettivo “democristiano” è metaforico, ma sono rimasti molto vaghi e ironici nelle loro affermazioni. Sicuramente è un termine che, riferendosi a un partito che non appartiene al presente, pare un po’ simboleggiare chi ha dovuto perdere la purezza dell’etica originaria e si è trovato a tradire i suoi ideali di gioventù per rispondere ai bisogni che la vita adulta propone.

Risultati immagini per si muore tutti democristiani

I componenti del Terzo Segreto di Satira, ideatori e registi del film, sono: Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Davide Rossi, Andrea Fadenti, e Andrea Mazzarella.

Essendo esperti nei video di breve durata hanno chiesto la collaborazione di un regista d’esperienza nei lungometraggi, Ugo Chiti, che ha reso possibile il passaggio dalla forma breve a quella estesa.

I volti degli attori non appaiono nuovi ad un pubblico che già conosce il gruppo satirico milanese: molti di loro, infatti, recitano fin dai primi video pubblicati dal Terzo Segreto, come Marco Ripoldi, Walter Leonardi e Massimiliano Loizzi, che rispettivamente interpretano Stefano, Enrico e Fabrizio, i  tre protagonisti del film.

La trama, in parte autobiografica, è lo specchio di un’intera generazione: quella degli attuali trentenni milanesi ex-universitari, di cui i membri stessi del collettivo fanno parte

Nel film Stefano, Enrico e Fabrizio sono registi di documentari “impegnati”, e sono alla ricerca di progetti che li facciano crescere professionalmente e che siano rispondenti ai loro ideali, anche se per guadagnarsi da vivere realizzano principalmente video per i matrimoni. Tutti e tre sono alle prese con grandi mutamenti, legati a passaggi cruciali della loro vita.

Stefano fa ancora una vita in stile “universitario fuori sede”, nonostante abbia finito l’università da un pezzo. Vive ancora con lo storico coinquilino e amico d’adolescenza Renato (interpretato da Renato Avallone), che invita continuamente nuovi ospiti e coinquilini, i quali vengono poi da lui ingaggiati in lunghe sfide alla Playstation.

Enrico, un po’ più avanti con l’età degli altri due, è assistente precario di Cinema all’università (nel film la sede di Beni Culturali di via Noto dell’Università degli Studi di Milano). Ha una compagna brillante ed intelligente, Sara – interpretata da Valentina Ludovini – da cui sta aspettando un bambino, fatto che lo rende felice ma che lo agita anche molto. Sara, donna forte e dalla mente aperta, aiuta Enrico quando è colto da una crisi con consigli saggi, ed è forse l’unico personaggio femminile che abbia un certo spessore all’interno del film.

Fabrizio, infine, è il più opportunista dei tre: anch’egli regista che cerca un’affermazione, ha sposato Maria-Elena, la figlia di un mobiliere milionario e orribilmente antipatico, che non perde occasione di deriderlo e umiliarlo per il suo lavoro di “artista”, che gli rende così poco in termini di denaro.

La vita dei tre amici e colleghi subirà una svolta improvvisa quando un’offerta di lavoro inaspettata li obbligherà a ripensare cosa sia per loro davvero importante.

Si può affermare che il risultato finale appare riuscito: a differenza degli esperimenti di molti altri comici che non hanno saputo operare bene il passaggio dallo sketch al film, il Terzo Segreto di Satira pare aver perseguito questo intento. Nonostante vi siano delle scene particolarmente comiche (o drammatiche, come quella degli ombrelli), che potrebbero essere estratte dal film per esistere in maniera compiuta per bellezza e armonia interna, c’è organicità nella trama, che scorre con fluidità.

Il film risulta fresco e concede ampie risate, con culmini di satira sottile, che talvolta rendono il riso amaro, ma che offrono anche validi spunti di riflessione sul mondo attuale e le sue possibili derive.


FONTI

MyMovies

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.