Lingerie nude: la discriminazione del “color carne”

L’intimo color carne, forse, non è tra i più belli che una donna possa indossare, ma la sua utilità è indiscutibile e quindi, di fatto, è un capo irrinunciabile, da avere sempre pronto nella cassettiera.

Magari ad un uomo (poco avvezzo all’uso di pantaloni chiari e così leggeri da risultare trasparenti) o a qualcuno un po’ più superficiale la scelta dell’intimo può sembrare una cosa sciocca, quasi una perdita di tempo. Questo tipo di underwear, però, è necessario. A meno che l’effetto vedo-non-vedo sia cercato di proposito, nessuno vuole che il proprio reggiseno si veda in trasparenza. Si rivela importantissimo anche per chiunque voglia mantenere uno stile minimal, in cui, tra i pochi colori disponibili è presente il bianco. La regola less is more vale per qualsiasi campo, d’altra parte.

Parlando di intimo nude, a tutti vengono in mente le nuance che spaziano dal beige, al sabbia, al pesca e al cipria. È qui che nasce il problema. Il “color carne” non sembra prevedere le carnagioni scure. Quanti hanno pensato che anche chi ha la pelle scura possa avere bisogno di un intimo che scompaia? Evidentemente ci hanno pensato in pochi, perché i brand che si sono occupati di questo genere di lingerie sono pochi e poco noti.

Per fortuna in questi giorni è stata presentata la collezione di intimo firmata Rihanna, Savage x Fenty. Questa linea, come tutte quelle pensate dalla cantante sta facendo molto parlare di sé perché si propone di mettere a proprio agio le donne. In che modo? Semplice: prestando attenzione ad ogni tipo di donna. Le taglie, infatti, variano dalla XS alla XXXL, e i colori dei pezzi coprono tutte le sfumature di carnagione, dalla più pallida a quella più scura. Già nella linea di trucchi, Rihanna aveva dimostrato particolare attenzione alle tonalità dell’incarnato, riconfermandosi una donna sveglia e attenta verso le esigenze di tutti. Grazie alla fama dell’artista è venuta a galla anche questa problematica, di cui sicuramente non fa male parlare.

Il settore che si occupa della produzione di lingerie, nel caso della biancheria nude, è focalizzato sui compratori bianchi. Questo problema, che all’apparenza può sembrare insignificante (basta comprare le mutande color marrone no?), nasconde una voragine di piccole complicazioni. L’intimo per le spose, ad esempio, deve essere quasi invisibile per non rovinare il bianco candido del vestito. Le chiare sfumature di beige e rosa pallido indossate da una donna di colore risultano sempre troppo chiare e quindi visibili sotto indumenti bianchi. Qualsiasi donna ha presente il problema: le mutande bianche sotto ad un vestito bianco, leggero e attillato non vanno bene, si vedranno inevitabilmente.

I brand che stanno prestando attenzione alle colorazioni nude sono sempre di più e forse la strada che si sta imboccando è quella del progresso. Rihanna ovviamente non è la prima ad aver pensato a questo piccolo disagio intimo, anche altre marche si sono fatte avanti per livellare questa differenza di trattamento ed attenzione; tra queste ricordiamo Naja, American Eagle e Target. Attenzione: in questo articolo ci siamo concentrati principalmente sulle problematiche legate alla carnagione scura, ma queste marche non pensano solo ed esclusivamente alle donne di colore: molta attenzione è anche riservata alle donne estremamente pallide, per le quali il problema è il medesimo.

Pensare ad una biancheria (o ad un fondotinta nel caso del make-up) che possa adattarsi ad una precisa colorazione di pelle è una forma di civiltà e di attenzione che pone tutti sullo stesso piano. Parlare di queste discriminazioni, basate su una sola tipologia di persona, porterà sicuramente ad un’attenzione e ad una consapevolezza maggiori. Magari il momento in cui scegliere un paio di mutande sarà facilissimo per tutti è vicino, speriamo! Nel frattempo ringraziamo Rihanna che ha pensato anche a questo e che trova sempre il modo di far aprire gli occhi a tutti.

 

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