Alla Pinacoteca di Brera il sesto dialogo attorno all’opera del Boccaccino

A partire dal 29 marzo la Pinacoteca di Brera presenta il sesto dialogo dal titolo Attorno agli amori, Camillo Boccaccino sacro e profano, che sarà visibile fino al 1 luglio 2018.

In questa occasione, il confronto è dedicato alle opere del pittore manierista Camillo Boccaccino (Cremona 1504- Cremona 1546), che sensibile all’arte del Parmigianino, subisce ulteriori influenze da Correggio e dal Pordenone. La sua abilità viene sottolineata già da Luigi Lanzi che, nella sua Storia pittorica dell’Italia, lo ritiene il genio più grande della scuola cremonese.

In particolar modo, si pone in osservazione l’opera proveniente dalla chiesa carmelitana di San Bartolomeo a Cremona, Madonna con il Bambino in gloria con i Santi Bartolomeo, Giovanni Battista, Alberto da Trapani e Girolamo, messa in dialogo con altre due del medesimo artista, ossia Venere e Amoredalla collezione Geo Poletti, e Amore si specchia nello scudoproveniente da collezione privata e recentemente scoperta.

Le ultime due opere citate sono di argomento profano, e in particolar modo Venere e Amore è degna di nota in quanto nel Cinquecento fu il colpo di fulmine di Giovan Paolo Lomazzo, che la vide per la prima volta in una casa milanese e ne creò un sonetto per celebrarla.

Si inserisce, in rapporto con Venere e Amore del Boccaccino, un’altra opera dallo stesso soggetto ma di un altro pittore: Giulio Cesare Procaccini (Bologna 1574 – Milano 1625), in cui è raffigurato un raffinato nudo femminile disteso su un prato; Procaccini inizia la sua carriera artistica come scultore e stuccatore, realizzando tra le varie opere l’ altare del Sacramento presso il Duomo di Cremona nel 1597, e negli anni a venire si dedicò all’ambito pittorico. Anche lui fu influenzato, nei suoi lavori, dalla maniera del Parmigianino e del Correggio, ma solo in una fase più tarda, mentre all’inizio fu molto legato all’opera del Cerano.

Il quadro di Procaccini appartiene sempre ad una collezione privata ma di origine francese, ed è qui inserito nel dialogo al fine di testimoniare la presenza di modelli tipici del Boccaccino che si mantengono anche nella generazione successiva.

Ciò che rende il sesto dialogo un unicum, rispetto ai precedenti, è la volontà di evitare una giustapposizione diretta ed immediata delle opere, ma lasciare libertà allo sguardo dello spettatore, facendo in modo che possa spaziare ampiamente tra le opere proposte, giungendo a cogliere le essenze del sacro e del profano, allo stesso tempo legate ma contrapposte.

È possibile ammirare il sesto dialogo presso la Pinacoteca di Brera a Milano dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.15 al costo di 10 euro, per il biglietto intero, e di 7 euro per il ridotto. L’ingresso è gratuito ogni prima domenica del mese.



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