Il fenomeno Harmony: qual è lo stato di salute della nostra società? – Prima parte

Circolano sottobanco, sono venduti nelle edicole e comprati per un rapido consumo. Sono destinati a un pubblico prettamente femminile: inizialmente pensati per le casalinghe annoiate dal quotidiano incartapecorimento tra le quattro mura di casa, in seguito rivolte a chiunque, purché donna, cerchi una lettura leggera, di svago e, in un certo senso, apertamente fuori dal comune. Sì, sono proprio gli Harmony.

Nati dal connubio di una delle più importanti casi editrici italiane (Mondadori) e di una altrettanto importante azienda canadese (Harlequin Enterprises) – il titolo della collana deriva infatti dalla crasi dei loro nomi Har(lequin)Mon(dadori)y – nel lontano 1981, l’intera impresa è stata acquistata nel 2015 da Harper Collins, una nota casa editrice americana, che ha saputo cogliere l’occasione di espandersi anche sul territorio nostrano.

Secondo gli esperti di settore i romanzi Harmony rientrano nella fascia più bassa della paraletteratura; quella destinata per lo più ai settori meno colti e impegnati del pubblico. Fulcro centrale di ogni storia pubblicata è l’amore che scatta tra due personaggi eteronormativi, e che viene declinato in sfumature differenti a seconda della sottocollana di riferimento. Dal 1981 a oggi le sottocollane sono andate moltiplicandosi: se ne contano almeno 33, che si differenziano per sottogenere, lunghezza dei testi e presenza di elementi sovrannaturali o erotici. Si passa infatti da romanzi di ambientazione storica (Harmony History, I Romanzi Storici, Grandi Romanzi Storici etc) a testi i cui personaggi gravitano intorno alle strutture ospedaliere (una sorta di Grey’s Anatomy ante litteram) come nella collana Harmony Bianca; ma vi sono anche opere più complesse e anche relativamente lunghe (Harmony Romance) o con scene di sesso esplicite (Destiny, Collezione, Temptation etc.).

Assolutamente caratteristico dello stile Harmony è il basso tasso di narratività: la trama si dispiega nella forma di sequenze serrate di scene basate sullo stretto intreccio di dialoghi diretti liberi e legati e di monologhi interiori dei due protagonisti, condotti in maniera molto semplificata. Le scene sono scarsamente dinamiche e in generale è riservata poca attenzione alle descrizioni del setting e ai sommari o estensioni. Il focus è sulla dialettica che si crea tra lo scambio di battute dei personaggi e la loro cangiante interiorità. Nonostante la rappresentazione dei pensieri dei personaggi sia una delle travi fondanti del genere, l’impressione è che la storia proceda per concatenazioni di immagini.

 

LA TRAMA

La trama di un romanzo Harmony, qualunque sottocollana appartenga, è sempre divisibile in cinque fasi distinte, tipiche di ogni intreccio sentimentale che si rispetti. A una prima tappa corrispondente all’incontro iniziale dei due protagonisti, segue una seconda fase modellata solitamente su una serie di scene dialogate o brevi sommari, che potremmo chiamare ‘il corteggiamento‘: i due protagonisti iniziano a frequentarsi e a conoscersi. La terza fase è quella della consumazione amorosa, che di solito coinvolge il lato fisico: in altre parole, i due personaggi esprimono la loro attrazione all’interno di una gamma di possibilità che va dal casto bacio al sesso selvaggio. Dopo l’atto intimo segue la rottura: ovviamente, se tutto finisse bene senza stravolgimenti (melo)drammatici l’interesse si annichilirebbe dopo la prima facciata; dunque all’interno di questa tappa obbligata tutte le complicazioni sottese al rapporto tra i due protagonisti vengono finalmente alla luce, causando lo scoppio della relazione e l’inevitabile separazione. Infine, la fase del ricongiungimento sotto l’egida istituzionale del matrimonio, che segna lo stereotipico finale del e vissero per sempre felici e contenti’‘.

 

IL LINGUAGGIO

È straordinario notare come, prendendo in esame un campione eterogeneo di opere, il linguaggio sia sempre lo stesso – come se fosse stato prodotto in serie o uscito da una stessa individualità autoriale. Si tratta di un italiano assolutamente standard, privo di qualunque inflessione dialettale o individuale, lontano perfino dalle declinazioni della lingua parlata. Nonostante la struttura Harmony si regga esclusivamente sulla scena, i dialoghi dei personaggi sembrano surreali proprio per la lingua utilizzata, apparentemente avulsa dalla realtà. Così molto spesso vengono inseriti nel parlato verbi come recare, reputare, rammentare – perfettamente coerenti in un linguaggio scritto, ma poco credibili sulla bocca di due personaggi impegnati in schermaglie amorose. Sebbene in contrasto con gli scenari proposti, però, la motivazione di questa scelta linguistica è evidente: consentire alla ideal-lettrice (la cui caratteristica fondamentale è una scarsa abitudine al prodotto letterario) di familiarizzare il più possibile con la parola scritta, per quanto sintatticamente elementare.

 

Copertina tipica di un romanzo Harmony: in evidenza il nome della sottocollana e il titolo; poi il nome dell’autore (spesso uno pseudonimo).

I PERSONAGGI

La complessità dei personaggi è direttamente proporzionale al numero di pagine del romanzo. In generale, però, ciò che desta interesse è la mancanza di coerenza. Molto spesso, nel passaggio dalla fase della consumazione alla fase della separazione, i due protagonisti compiono azioni totalmente incongrue, allo scopo di creare una situazione di tensione: così in un romanzo storico osserviamo il protagonista maschile di colpo sospettare della sua partner senza un solido fondamento; in un Destiny il lui di turno ha una reazione esagerata quando scopre che la moglie possedeva un dossier su di lui, dimenticando di essersi sposato con lei per soldi; gli esempi sono innumerevoli. Soprattutto è da notare l’alta incidenza di comportamenti (auto)distruttivi da parte del rappresentante maschile; se la protagonista femminile appare sempre fiduciosa di poter costruire un futuro felice in condivisione, il partner non è quasi mai dello stesso avviso e tende a scappare dalla relazione.

 

UN SOGNO A OCCHI APERTI

Un’altra caratteristica tipica del romanzo Harmony è la straordinarietà delle vicende proposte: molto spesso il rappresentante maschile è il classico ragazzaccio (nella veste di self-made man con un passato strappalacrime di strazio e miseria o di un principe orientale con formazione militare e politica) che viene catapultato per qualche strano gioco della sorte nella vita della lei di turno per trascinarla nel suo mondo dorato intessuto di banconote struscianti e monete sonanti. Solitamente il motivo per cui questi due personaggi si scontrano ha la stessa consistenza della famigerata aria fritta – una sorta di Mac Guffin hitchcockiano – e lo stesso pretesto li costringe a una frequentazione serrata (la già citata fase del corteggiamento).

Ma quali sono le implicazioni morali e psicologiche trasmesse dalla stragrande maggioranza dei prodotti Harmony? E in che senso possono aiutare ad analizzare lo stato di salute della società attuale? Non perdete la prossima puntata!

 


 

FONTI

C. Schield, Trattativa tra le lenzuola, Harmony Destiny, 2015

S. Mallory, Innamorarsi a Waterloo, Harmony History, 2015

M. Yates, Attratta dal greco, Harmony Collezione, 2017

K. Gold, Calda notte d’Oriente, Harmony Destiny, 2015

K. Cudmore, Il cuore segreto del greco, Harmony Jolly, 2017

CREDITS

Copertina

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