BEE MY JOB: L’APICOLTURA SOCIALE

Si chiama così “Bee my job”, il nuovo progetto lanciato nel 2014 dall’Associazione di Promozione Sociale Cambalache; un programma di apicultura urbana e sociale che nasce ad Alessandria e che ha come obiettivo l’integrazione e la coesione sociale, ma in che modo?

Richiedenti asilo e rifugiati sono i veri protagonisti di questa grande impresa (insieme alle api, ovviamente), ma ciò che l’ente associativo si è proposto di fare non è solo dare un’occupazione a tutti questi ragazzi, bensì formarli professionalmente con tirocini lavorativi presso aziende del settore agricolo e di apicoltori presenti in tutta Italia, al fine di favorire loro una vera e propria emancipazione economica e sociale. Tutto questo percorso, però, è accompagnato da assistenza culturale e sanitaria, alle quali si aggiungono corsi di italiano, garantendo loro un inserimento non solo lavorativo, ma anche territoriale, anche grazie a corsi specifici sulla sicurezza sul lavoro, sui diritti e doveri del lavoratore e usi e costumi della società. Insomma, un vero e proprio riscatto su più fronti: non solo per i migranti, che in questo modo possono sentirsi gratificati e soddisfatti della loro nuova vita, dopo anni trascorsi tra guerre e soprusi; ma anche per il mondo agricolo, troppo spesso invaso e dominato da storie di sfruttamento e maltrattamento. Per poter rinascere e valorizzare un territorio non è solo necessario, ma indispensabile, il sentimento di condivisione, il quale ha permesso, e permette tutt’ora, di coordinare questo nuovo ente associativo, capace di rivalorizzare l’ambiente grazie al lavoro di integrazione e l’impegno dei richiedenti asilo, in grado di soddisfare le esigenze del territorio, ottimizzandone le risorse. (video)

Questo progetto sta continuando a crescere, offrendo sempre nuovi incentivi e proposte, ma come si può fare per partecipare e far nascere nel proprio territorio un’azienda come “Bee my job”?
Tutti gli enti interessati sono inviati a ospitare un rifugiato e contattare gli enti principali tramite una mail all’indirizzo info@beemyjob.it, in modo tale che verrà spiegato loro gli obiettivi e le attività in atto e quelle future. “Cerchiamo aziende che vogliano sperimentare un rapporto di lavoro con tirocinanti formati, ma che siano anche pronte a farsi contaminare da culture proveniente da tutto il mondo”, è questo quanto dichiarato dalla portavoce dell’ UNHCR per il Sud Europa, Carlotta Sami. In tutto ciò, non sembra strano pensare che il logo scelto da questa associazione è proprio “Welcome. Working for refugee integration”, poiché al primo posto c’è proprio l’interesse per tutte queste persone in cerca di una rivalsa sociale.

 

 

“Per creare valore si deve lasciare spazio alle contaminazioni”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.