#MFW Cristiano Burani: un match sensuale e metropolitano

Domenica 25 febbraio, ultimo giorno della fashion week milanese, si è tenuta la sfilata di Cristiano Burani. In una location d’eccezione e dalla bellezza senza tempo, quale è la sala delle Cariatidi, situata al piano nobile di Palazzo Reale, i look urban e rock dello stilista spiccavano per contrasto.

Per l’autunno-inverno 18-19 Burani ha cercato di mescolare ossessioni erotiche insieme a connotazioni rocka-sporty per vestire al meglio donne figlie del loro tempo e dallo spirito metropolitano. È evidente che in questi capi non manchi la sperimentazione e l’entusiasmo per la ricerca. Particolare l’utilizzo dei diversi tessuti maschili in lana, ormati con le fantasie Principe di Galles e check granny e jaquard lurex nelle tinte cangianti, sovrastati con gommature dall’effetto materico. Spiccano inoltre il denim agugliato e bottalato a disegno multicolor a rilievo, il tulle di seta ricamato a motivi bottonati e le strisce di chiffon cucite a mano e calindrate con effetto lucido pitonato.

Ritroviamo negli outfit l’universo sportivo, soprattutto nelle spalle esageratamente over, imbottite in poliuretano, ispirate al football, abbinato al mondo fetish, cui rimandano gli accessori in vinile e lattice -un esempio possono essere i chocker in vinile e le calzature a punta in lattice trasparente con suola a carrarmato di poliuretano-. Dettagli ancora più espliciti sono le applicazioni plastificate “sex stoned” e la stampa “erotika” sul lattice opaco.

La tavolozza di colori proposta è molto vasta, si passa dal grigio mélange abbinato al neon orange, al rosa, unito audacemente al rosso, per finire su una gamma di colori fluo e cangianti, quali viola, arancio, giallo e verde. Notevole anche l’uso del nero lucido e gommato.

In questa collezione spicca l’uso della lana; si fa, infatti, largo uso di maglieria in alpaca lavorata ai ferri, protagonista indiscussa in interi look, come nel caso delle reti a maglia larga, delle frange esagerate effetto pelliccia ed infine l’utilizzo delle rouches irregolari che portano ad effetti tridimensionali.

 

Altro principe della collezione è il patchfur. Burani sceglie una strada controcorrente per i tempi in cui ci troviamo: mentre molti brand in vista hanno deciso di abolire l’utilizzo delle pellicce, lo stilista emiliano fa di questo materiale un punto forte. In un cappotto lungo il ruolo principale è affidato al patchwork di visone, volpe, finracoon declinato delle nuances del rosso in intarsi geometrici ton sur ton, cuciti a mano con fili di rafia a contrasto. Troviamo anche pelo di volpe argentata sovratinta, laccata a formare criniere che sovrastano piumini di latex stampato.

Dietro questa collezione dal taglio ardito si nasconde una passione per la ricercatezza, che si manifesta nei materiali fuori dal comune e negli accostamenti coraggiosi. La voglia di osare e oltrepassare i limiti più comuni è esplicata nell’infinita serie di dettagli fetish ed erotici, portando alla costruzione di una capi adatte a donne che volgiono essere fuori dagli schemi.

CREDITS:

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Le altre immagini sono state concesse gentilmente dall’ufficio stampa

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