Amore, arte e diritti: una storia tragica

Quanti di voi sognano un domani di trovarsi di fronte alla propria metà, all’amore di una vita e pronunciare il fatidico “si, lo voglio”?

© Heather Sten

È ciò che Julian P.Boom e Fleur Pierets, due artiste, hanno fatto nel Settembre del 2017 negli Stati Uniti, per poi ripetere la loro promessa e giurarsi il loro amore in Olanda, in Belgio e in Francia.

Chi sono e cosa c’entra i loro matrimoni con il campo artistico?

Sette anni fa, Julian e Fleur, rispettivamente di 40 e di 43 anni, si conobbero ad Amsterdam e si innamorarono. Formarono insieme un duo artistico e sentimentale con il nome di JF. Pierets, fondando poi la piattaforma Et Alors? Magazine per portare consapevolezza sulle tematiche di genere.

I loro quattro matrimoni in quattro paesi diversi fanno parte del “Progetto 22”: una performance artistica che prevedeva il matrimonio delle due donne, prima in 22 paesi diversi dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale, poi, con Germania, Malta e Australia , il numero è salito a 25.

“Al termine dell’esibizione, verrà esposta un’installazione artistica: saranno prodotti video, libro e documentario” come si può leggere sul sito del “Project 22”.

Lo scorso anno, dopo il matrimonio ad Amsterdam, durante l’intervista di France24, Pierets ha raccontato:

“Volevamo renderlo davvero inclusivo. Abbiamo parlato di come avremmo potuto aumentare la consapevolezza- in modo positivo- su questo tema. Così invece che lamentarci dei 170 paesi in cui non possiamo, ci sposeremo in quei 22 in cui il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legale. Anche se da quando il progetto è iniziato si sono aggiunti due paesi alla lista- Malta e Germania- vogliamo che tutto rimanga come in una capsula del tempo, così che, quando tra due anni creeremo l’esposizione chiamata ‘22’, magari saremo a 26,27 e sarebbe bellissimo pensare alla strada percorsa. Volevamo davvero, davvero far partire questo progetto. Così abbiamo venduto tutto ciò che avevamo- non che fosse molto- e ora viaggiamo solo con una valigia. Ad Amsterdam ci siamo commosse, è stato inaspettato. Mi sa che siamo due romanticone…”

© Femke van Hettema

Da queste parole si evince anche l’obbiettivo concreto di questo progetto:

“22 cerca di catturare la contemporaneità e raccontare come funziona il mondo degli omosessuali e dell’uguaglianza di genere, come sta cambiando, evolvendo, e il nostro scopo è quello di trovare un modo di comunicare questo cambiamento, di documentarlo.
Un progetto che celebra i luoghi dove il matrimonio gay è legale e accende i riflettori sugli oltre 170 Paesi dove ancora non lo è. A questa velocità raggiungeremo un riconoscimento globale del matrimonio gay nel 2142. Mancano 125 anni, volevamo provare ad accelerarlo”.

Una bellissima storia d’amore per le due artiste unita a una performance moralmente impegnata.

Sguardi innamorati e felici fino al 7 Novembre.

“Mentre scendeva le scale della sala comunale a Parigi, dopo il matrimonio, Julian ha avuto delle forti vertigini” racconta Fleur.

Iniziò a sgretolarsi il loro sogno d’amore e anche il “Progetto 22”: Julian, svenuta, viene portata in ospedale dove i medici le diagnosticano numerosi tumori intorno al cervello e il cuore; il tempo di vita che le rimane sono tre mesi.

“I medici mi hanno detto che ogni volta che si addormenta potrebbe non svegliarsi più. Morirà in Francia, dove la stiamo assistendo fino alla fine”.

© Dan Saunders

Una favola dal finale tragico. L’arte che viene sconfitta. L’amore sconfitto.

È solo Fleur a parlare ormai, mentre Julian non riesce a muovere neanche le labbra né ad essere lucida:

“sto perdendo l’amore della mia vita ma cerco di rimanere accanto a lei con tutta la mia forza. Non avremmo mai immaginato di raggiungere così tante persone con la nostra storia e sono in tanti quelli che grazie a noi hanno scoperto che ci sono così pochi Paesi nel mondo dove gli omosessuali possono sposarsi. Noi lo abbiamo fatto con positività, pensando che infondere amore a un messaggio fosse un modo per rafforzarlo”.



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