READING TIPS: L’OSCURA ALLEGREZZA DI MANUELA DILIBERTO

Reading Tips è il nuovo format di consigli letterari de Lo Sbuffo. Propone recensioni, stroncature, nuove uscite e autori emergenti.

1911, un anno particolare per la storia, la vigilia della Grande Guerra che vide per la prima volta scontrarsi tutte le grandi potenze mondiali. È proprio questo il periodo raccontato all’interno del romanzo storico d’esordio di Manuela

L’oscura allegrezza, Manuela Diliberto, La Lepre Edizioni, 2017.

Diliberto, che racchiude tutte le tensioni ideologiche dell’inizio del secolo. Le ideologie, infatti, sono uno dei temi portanti di questo libro che vede come protagonista Giorgio, un giovane giornalista borghese che afferma di essere socialista, ma che vive i valori di questa corrente di pensiero da una posizione sociale del tutto agiata. A fargli da contraltare c’è Bianca, giovane donna militante e comunista che cerca in tutti i modi di vivere a pieno le sue convinzioni. È propri grazie all’incontro tra questi due personaggi che le loro posizioni iniziano a vacillare e a essere influenzate vicendevolmente. Oltre alle questioni storiche e politiche, il romanzo tratta anche la storia d’amore tra questi due personaggi principali, tanto che l’autrice stessa afferma che è proprio l’amore uno dei motori principali della vicenda.

In linea con la parte prettamente storica, l’autrice affronta anche la questione meridionale che viene ricordata fin dalla dedica che, nella sua prima parte, recita così: “Al caruso Angeleddu che a tredici anni fu ucciso dal suo padrone con otto bastonate”. Questo richiamo al “caruso Angeleddu” ricorda al lettore il fenomeno in voga all’inizio del secolo di usare bambini e giovani ragazzi come schiavi all’interno delle miniere siciliane (il più famoso riferimento letterario di questo fenomeno lo si ha nella celebre novella verghiana Rosso Malpelo) e ricorre all’interno del romanzo tanto da diventare uno dei momenti chiave sui ripensamenti del protagonista.

Manuela Diliberto

Questo romanzo, intreccio di tematiche personali e private, diventa un ricchissimo spunto di riflessioni per il lettore, che si ritrova in diverse situazioni della vicenda ad interrogarsi sui propri valori e su come li vive. Questo è possibile grazie al fatto che si tratta di una narrazione bifocale divisa tra Giorgio e Bianca e immersa in una moltitudine di personaggi che ampliano i punti di vista.

Il volume si chiude con un’intervista dell’autrice a Pif che anticipa la struttura del suo prossimo progetto letterario: un romanzo incentrato sulle relazioni tra il mondo occidentale e l’Islam che si baserà sulla raccolta e l’interpretazione di una serie di interviste sul modello di quella pubblicata e alla quale lo stesso lettore può cimentarsi a rispondere. Lo scopo sembra sempre interrogarsi sul valore delle scelte, che, alla fine, può essere considerata la grande tematica che irrora le opere di questa autrice e che è sempre una questione ostinata per ognuno di noi.


FONTI
Manuela Diliberto, L’oscura allegrezza, Roma, La Lepre edizioni, 2017.

CREDITS
Copertina by Lo Sbuffo
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