“Voldemort: Origins of the Heir”. Il fanmade delude

Molti sospettavano che fosse un fake, invece era veramente in cantiere un film su Lord Voldemort. Il 13 gennaio, dopo mesi di pubblicità sui Social, è uscito Voldemort: Origins of the heir, il prequel di Harry Potter che racconta la nascita e la formazione del mago oscuro. Il lungometraggio della durata di cinquanta minuti e realizzato dalla Tryangle Films è un’opera tutta italiana, il regista è infatti Gianmaria Pezzato, il produttore Stefano Prestia e il cast è composto interamente da nostri connazionali. La visione del film è disponibile gratuitamente su Youtube e, a giudicare dalle undici milioni di visualizzazioni, sta riscuotendo successo tra i fan della Rowling, pur non trattandosi certo di un film di qualità, soprattutto a causa delle ristrettezze economiche della produzione che hanno imposto troppi sacrifici.

Sono rare le produzioni non ufficiali nel mondo del cinema, e come se non bastasse la Warner Bros ne ha osteggiato la realizzazione sin dall’inizio: nel 2016, quando è stata attuata la raccolta fondi su Kickstarter, il potente studio hollywoodiano ha richiesto l’interruzione della messa in scena del film per questioni di copyright. A giugno dell’anno scorso la Warner Bros ha concesso alla produzione italiana di girare a due condizioni: il progetto avrebbe dovuto essere no profit e si sarebbe dovuto specificare che si trattava di una fanmade, vale a dire una produzione ad opera di fan, non relativa al colosso americano o  alla Rowling.

La trama è sicuramente intrigante, soprattutto per il finale a sorpresa. Tom Riddle non sarebbe stato l’unico erede di una Casa di Hogwarts, tra i suoi pochi amici quando era ancora uno studente erano annoverati gli altri discendenti degli antichi fondatori della scuola di magia. Tom e Wiglaf Sigurdsson (erede di Corvonero), sono i più anziani del gruppo, mentre Lazarus Smith, erede di Tassorosso, e Grisha McLaggen, erede di Grifondoro, sono i più giovani. I quattro hanno l’ingenuo sogno di cambiare il mondo e sono molto amici: Tom e Wiglaf sono rivali per il ruolo di leader e Lazarus è innamorato di Grisha, la quale però ha una cotta non ricambiata per Tom. Il sogno del gruppo è ritrovare gli oggetti perduti dei fondatori delle Case, che sarebbero poi diventati gli Horcrux distrutti da Harry Potter e i suoi compagni. Al termine della scuola Tom rinuncia ad una carriera di successo per farsi assumere da Magie Sinister e accedere così al traffico più o meno legale di oggetti magici. Quando scopre che la zia di Lazarus possiede la coppa di Tassorosso e il medaglione di Serpreverde, il malvagio mago uccide l’amico e l’anziana donna. Quando soccombe anche Wiglaf, l’unica che può fermare il potente mago oscuro è Grisha, la quale si reca in Russia per recuperare il diario di Tom Riddle, già trasformato in Horcrux e caduto nelle mani degli auror sovietici. La ragazza viene però catturata dai russi e costretta a rivelare i propri segreti sotto l’effetto del Veritaserum, una pozione che impone di confessare la verità.

Il film presenta non pochi difetti, dovuti alla scarsità del budget e della durata della visione. Gli attori in scena sono veramente pochi perché i personaggi sono ridotti al minimo, si contano infatti: i quattro eredi delle Case, la zia di Lazarus, il generale russo che conduce l’interrogatorio di Grisha, i russi incappucciati contro cui combatte la ragazza e i soldati che scoprono il diario nascosto in montagna.

Anche l’ambientazione è ridotta all’essenziale, del suggestivo castello di Hogwarts è stata portata in scena solo la Stanza delle necessità, mentre la sede degli auror sovietici è uno spoglio casermone grigio. Gli altri interni sono stati realizzati con molta cura mediante l’utilizzo di oggetti di scena ricercati, ma è evidente che non sia stato impiegato molto denaro nelle scenografie. Sono però estremamente suggestivi gli esterni girati sui monti italiani.

I film fantasy attirano molti spettatori per gli effetti speciali relativi alla magia. In questo film non è visibile nulla di spettacolare, infatti sono presenti due soli duelli magici, nei quali  sono presenti solo “sbrilluccichii” di bacchetta e scie di energia luminosa, mentre alcuni personaggi si smaterializzano nel corso della storia. Si tratta di effetti speciali facilmente realizzabili al computer con un buon programma di produzione video, insufficienti per impressionare il pubblico.

Una trama così avvincente avrebbe potuto essere sviluppata in maniera più approfondita se i produttori avessero voluto realizzare un film di una durata maggiore. La psicologia dei personaggi e il rapporto che si era creato tra gli eredi è analizzato sbrigativamente, in poche scene e con dialoghi molto brevi. Alcune scene cruciali che avrebbero potuto conferire maggiore pathos al film come il duello tra Lazarus e Voldemort e quello tra Tom Riddle e l’erede di Corvonero, sono stati completamente omessi. Il ritmo della narrazione è piuttosto lento perché, anziché rappresentare scene d’azione, la maggior parte del film è costituita dall’interrogatorio tra la protagonista e il generale russo, interrotto da lunghi flash back.

Nonostante la produzione sia italiana, il film è girato in lingua inglese, così come in tale lingua è gestita la pagina Facebook, che si occupa della promozione del prodotto. Nei commenti si nota come alcuni fan anglofoni si siano lamentati che l’audio non sia sincronizzato.

Il finale a sorpresa omette un importante particolare: che fine ha fatto la bella erede di Grifondoro? Anche lei è stata uccisa da Voldemort? Tale interrogativo lascia supporre che verrà realizzato il secondo episodio, ma non sono ancora state rilasciate dichiarazioni in merito. È giusto promuovere il cinema dei piccoli produttori, specie se italiani, ma forse sarebbe meglio che le società prive delle imponenti risorse finanziarie hollywoodiane si dedicassero a generi più facili da realizzare rispetto al fantasy, che richiede un budget considerevole per quanto riguarda gli effetti speciali e la realizzazione del set. Evitando di sprecare troppe energie sotto tali aspetti, sarebbe possibile realizzare film di una durata maggiore, assumere un maggior numero di attori e curare nel dettaglio le sceneggiature. Si spera che tale film venga considerato per quello che è, un progetto troppo ambizioso per una casa produttrice troppo modesta e non un miracolo del cinema fanmade italiano come molti hanno asserito.

Voldemort: Origins of the Heir non è la prima produzione di questo genere, infatti i francesi ci hanno preceduto realizzando Le Maitre de la mort, anch’esso dedicato a Voldemort. Il video è disponibile su Youtube qui.

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