A Rovereto (Trento) apre un negozio mai visto in Italia, un negozio dedicato alle criptovalute, più in particolare ai Bitcoin. Il negozio si chiama Comproeuro e opera attraverso una sorta di scambio: si portano gli euro e si ricevono Bitcoin al cambio attuale (1 Bitcoin corrisponde a 14.502,42 euro).
Ma la domanda che si pongono tutti è: Cosa sono i Bitcoin?
Ritornando al negozio, l’idea di aprirlo è venuta a Inbitcoin, un’azienda trentina (non a caso il Trentino è chiamato anche Bitcoin Valley) che sviluppa prodotti e servizi sull’dea di Satoshi Nakamoto (l’inventore della criptovaluta). Inbitcoin è molto famosa nella regione poiché fu ideatrice di particolari bancomat che permettono agli utenti di poter ricaricare la card di criptovaluta inserendola nella fessura dei contanti al posto della carta di credito. Il negozio per ora si limita a vendere gadget e bitcoin-card del valore massimo di 100 euro (rispetto alla valuta attuale è molto poco), inoltre questa propone anche servizi di consulenza per formare all’utilizzare i Bitcoin.
Se Bitcoin diventerà una valuta regolata da una legislazione, Comproeuro potrebbe diventare una sorta di cambiavalute dove chiunque potrà acquistare Bitcoin a norma di legge, anche se, per ora, come è già stato esposto, questa legge non esiste. Nonostante non ci sia ancora una legge, la regolamentazione per l’utilizzo dei Bitcoin è molto precisa: per acquistare più di 50 euro della valuta digitale ci si dovrà registrare con un documento valido, in più è previsto un limite all’approvvigionamento per singola persona.
Il negozio è gestito da Bmanity s.r.l. una start-up diretta da Federico Mondo, fondatore della rete di imprenditori NUIT; la nuova impresa prevede la partecipazione di alcuni commercianti e bitcoiner della zona. Il pubblico è vario: secondo le previsioni, presto si potrà pagare la consumazione al bar o il pieno di benzina, o lo stipendio dei dipendenti. Nel comprensorio della Vallagarina i genitori pagavano la mensa scolastica dei figli attraverso la criptovaluta, per oltre diecimila studenti: caso unico in Italia di amministrazione che affida i pagamenti ad una moneta virtuale.