Se la politica arriva su Instagram

Nel grande mondo di Instagram si sa, è possibile trovare di tutto. Il social network di Mark Zuckerberg è invaso da ogni genere di immagini e di filmati, ci sono migliaia e migliaia di video, di slime, foto di cibo, gattini, viaggi, piedi.

In questo oceano di immagini c’è veramente di tutto. Se fino a qualche tempo fa Instagram, e soprattutto Snapchat, sembravano essere la patria natia del social leggero, creato per svagarsi e divertirsi, le cose ora stanno cambiando. Stanno crescendo i partiti, i politici, le istituzioni, i giornali che affidano parte della propria strategia di comunicazione a uno o a più profili Instagram. Dopo la parabola ascendente di Twitter (dimostrato soprattutto durante la campagna elettorale delle elezioni politiche del 2013) che sta ora attraversando un periodo di stallo, almeno in Italia, le immagini e Instagram si stanno prendendo il loro posto nella vita mediatica italiana.

Instagram è frequentato soprattutto da giovani e giovanissimi che, in molti casi, non accedono all’applicazione per conoscere “le ultime” dal mondo della politica e delle istituzioni ma semplicemente per vedere delle immagini belle e curiose, magari pubblicate da un personaggio famoso. Allora perché giornali, giornalisti e notabili di ogni tipo decidono di approdare al porto di Instagram?

Perché lo storytelling attracca qui. Perché per trasmettere un certo messaggio ai giovani, e magari ampliare il proprio bacino elettorale, bisogna stanare l’elettore nella sua tana, nei luoghi che frequenta di più. Nel social delle immagini le parole non contano quasi per niente, è l’immagine stessa a diventare informazione, perché le visualizzazioni, i like, gli engagement alla pagina arrivano postando una bella immagine, utilizzano gli hashtag giusti e magari dalla sponsorizzazione del proprio profilo.

Ecco qualche dato relativo alle pagine ufficiali dei maggiori partiti italiani:

Movimento cinque stelle: 44,5 k Follower

Partito Democratico: 12,4 k Follower

Forza Italia: 4k Follower

I numeri parlano chiaro: i follower sono relativamente pochi, le pagine ufficiali dei partiti hanno il loro campo da gioco ideale su altri social network dove, alle immagini, si affianca un testo importante e in cui gli utenti attivi rappresentano in maniera più organica le diverse fasce d’età presenti in Italia.

La situazione cambia se osserviamo i profili personali dei maggiori leader politici italiani:

Matteo Renzi: 103 k Follower

Luigi Di Maio: 98 k Follower

Matteo Salvini: 86 k Follower

Silvio Berlusconi: 76 k Follower

Si può facilmente osservare che la pagina del segretario del PD raccoglie da sola più follower di tutte e tre le pagine ufficiali dei principali partiti. Questo perché Instagram stesso è favorevole a una narrazione personale, poco istituzionalizzata, in cui sembra esistere un filo tra cittadino e politico, senza ingombranti intermediari, siano essi giornalisti, schermi televisivi o servizi di scorta. Che poi questo filo esista davvero è tutto un altro discorso.

Si dice spesso che un’immagine valga più di mille parole, Instagram non fa altro che confermare questa espressione.

 

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