Peggy Guggenheim: la donna mecenate dell’arte

Peggy Guggenheim nacque nel 1898 a New York da una delle famiglie borghesi più altolocate della città. Nell’ambiente vivace del primo 900′ la famiglia Guggenheim si distingue per la sua ricchezza ma Penny inizia a soffrire precocemente di depressione e all’età di 13 anni perde il padre (affondato insieme al Titanic). Il rapporto con la madre si incrina e Peggy si trasferisce a Parigi dove incontra la corrente dadaista e la vita bohème.

Nella capitale d’Europa Peggy conosce, tra gli altri, Joyce, Picasso, il cubismo ed il surrealismo. Dopo la relazione travagliata con il marito Laurence Vail (da cui ha due figli) si lega allo scrittore John Holmes che morirà all’età di 36 anni. Peggy rimane nuovamente sola ma la sua vita sessuale è molto aperta e tra i suoi molti amanti si distingue la relazione duratura con Samuel Beckett.

La luminosa città di Parigi diviene troppo limitata per l’egocentrica Peggy che decide di aprire una galleria a Londra in cui accogliere la ribelle arte surrealista ed acquista opere di Breton, Dalì, De Chirico, Magritte. Il notevole successo la porta alla collaborazione con Duchamp e ad organizzare la prima esposizione di Kandinskij.

Peggy Guggenheim a palazzo Venier

Peggy frequenta artisti di cui impara a conoscere le opere e la personalità, tra cui Tanguy e Giacometti. Nel 1939 chiude la galleria con l’intenzione di aprire un museo ma scoppia la seconda guerra mondiale. Torna a Parigi e comincia ad acquistare numerose opere come quelle di Balla e Ernst. Con quest’ultimo si trasferirà in America e successivamente lo sposerà. Durante il loro breve matrimonio Peggy aprirà una nuova galleria in cui fonderà l’espressionismo astratto americano con il surrealismo europeo ed entrerà in contatto con Pollock di cui diverrà la mecenate. Molti altri artisti, oggi leggende, esporranno presso Peggy e anche alcune artiste donna tra cui Kahlo, Nelson, Fini.

Gli innumerevoli successi di Peggy avvengono in un ambiente completamente maschile dove però lei riesce a trovare la sua libertà. Peggy non fu un’artista ma, anche lei, attraverso l’arte, specchio della sua stranezza, trovò se stessa. Inoltre l’arte divenne identificazione con il sesso e con il suo narcisismo.

Peggy Guggenheim

Peggy si sposta di nuovo, questa volta in Italia: Venezia, dove il famosissimo museo aprirà nel 1951. Nonostante il grande successo la sua persona è continuamente giudicata eccessiva e ninfomane. Le critiche non la interessarono particolarmente e la sua vita privata si concentrò sul turbolento rapporto con la figlia Pegeen, i cui disturbi mentali la porteranno al suicidio.

Verso la fine della sua vita (1979) la grande mecenate di artisti di tutto il mondo decide di lasciare la sua prestigiosissima collezione allo zio Solomon Guggenheim (fondatore del Guggenheim di New York) perché unico capace economicamente ed artisticamente di mantenerla.

 

Se vuoi conoscere un’altra donna straordinaria, qui l’articolo sull’artista Panmela Castro


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