Butterfly iQ: il nuovo ecografo portatile che rivoluzionerà la medicina

Negli ultimi anni l’ecografia sta assumendo un ruolo sempre più importante in ambito medico poiché la sua utilità nella gestione del paziente critico è ormai universalmente riconosciuta. Così come lo stetoscopio ha rivoluzionato la medicina del ‘900, l’ecografo portatile è destinato allo stesso successo poiché, nelle mani di un esperto, consente di effettuare diagnosi precise e rapide.

Butterfly iQ non è il primo ecografo portatile immesso sul mercato e non è neanche il primo ecografo che funziona sfruttando l’hardware di uno smartphone per interfacciarsi con l’operatore. La novità è rappresentata dall’utilizzo di una nuova tecnologia per la produzione degli ultrasuoni che consentirà di vendere uno strumento portatile ad un costo relativamente basso e che sul medio periodo contribuirà ad aumentare la diffusione di questo strumento sui mezzi di primo soccorso e negli ambulatori dei medici di base.

Come funziona un’ecografia? – L’ecografia è un sistema di indagine che si basa sull’emissione di ultrasuoni da parte di una sonda. Gli ultrasuoni attraversano il corpo umano comportandosi come delle onde meccaniche e quindi la velocità con cui attraversano la materia dipende dalla resistenza  offerta del materiale che attraversano. Questa resistenza viene detta impedenza e ha valori differenti per tutti i tessuti del corpo umano. Ogni volta che gli ultrasuoni incontrano un punto in cui varia l’impedenza (ad esempio si passa dal tessuto muscolare al tessuto osseo) una parte di questi viene riflessa (torna indietro) e genera l’eco che viene letto dalla sonda e in seguito tradotto in una immagine.

Nei sistemi tradizionali gli ultrasuoni vengono generati per effetto piezoelettrico da alcuni cristalli di quarzo o da alcuni tipi di ceramiche posti all’interno della sonda. Successivamente il fascio riflesso eccita il cristallo della sonda generando un segnale elettrico che viene elaborato e trasformato in immagine.

Il sistema utilizzato sul Butterly iQ si basa invece sul CMUT (Capacitive Micromachined Ultrasound Trasduce) un sensore composto da una cavità, una membrana e due elettrodi che si comporta come un condensatore. Mentre uno dei due elettrodi rimane fisso, l’altro è posizionato sulla membrana mobile. Ogni volta che viene generata una tensione tra i due elettrodi viene applicata una forza elettrostatica che deforma la membrana e ciò provoca l’emissione di ultrasuoni ad una specifica frequenza. Al contrario, ogni volta che la membrana oscilla a causa delle vibrazioni provocate dall’eco dell’ultrasuono la distanza tra i due elettrodi varia e ciò si traduce in una variazione di capacità del condensatore. La sonda del Butterly iQ contiene un migliaio di questi sensori le cui informazioni vengono integrate per essere analizzate e tradotte in un’immagine.


FONTI

1

Butterfly Network

CREDITS

Copertina

 

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