Adrian Ghenie, la rivelazione delle aste d’arte contemporanea

E’ un giovane pittore, il suo stile è paragonato a quello di Francis Bacon, ed alcune sue opere sono state vendute all’asta fino a raggiungere la somma di ben 1.426.000 sterline.
Stiamo parlando dell’artista rumeno Adrian Ghenie (13 Agosto 1977, Baia Mare, Romania), che negli ultimi anni ha conquistato letteralmente i collezionisti ed i critici d’arte contemporanea, fino a diventare uno dei pittori più quotati al mondo.

Adrian Ghenie, “The Fake Rothko”, 2010. Record dell’artista all’asta.

Nonostante i suoi studi intrapresi presso la scuola d’arte di Baia Mare e l’Università di design e arti di Cluj-Napoca, Adrian svela che il suo successo derivi essenzialmente dall’aiuto della sua vicina di casa, che sin dall’infanzia gli prestava libri di pittura, seguendolo costantemente nel suo sviluppo artistico.
Ora possiamo ammirare le sue opere sia a Cluj-Napoca che a Berlino, dove in entrambe le città è presente una galleria “Plan-B”, di cui è co-fondatore con Mihai Pop.

L’artista si contraddistingue per il suo stile forte ed irrequieto, capace di suscitare al pubblico reazioni di meraviglia mista a sconforto nella contemplazione di un mondo onirico e visionario, in cui prendono vita personaggi dai volti e dai corpi falsati e deformati.
L’inquietudine conferita alle sue opere è data da elementi presi dal reale, che si fondono alla consistenza densa ed eterogenea della materia pittorica, dando loro una maggiore forza espressiva.
Ma soprattutto desta particolare irrequietezza la scelta di trasformare i suoi personaggi in ominidi non identificabili che si muovono entro spazi caotici e conturbanti, sebbene riconoscibili come mura domestiche o località naturalistiche o vacanziere, che invece sarebbero posti tranquilli.

Anche il medium scelto dall’artista segue la linea rudimentale e libera dalle convenzioni, preferendo spatole e stampi, a discapito di pennelli e tradizionali strumenti di belle arti.
Di conseguenza, la stesura del colore si rivela alquanto insolita, irrazionale e contraddittoria. Nascono così curiosi effetti di moto, che insieme danno vita a colori e sfumature brillanti.
Adrian stesso è consapevole che l’utilizzo di certi strumenti possa compromettere la qualità delle sue tele, tuttavia afferma che ciò compensa alla creazione di interessanti “risultati di un incidente”, non collegati alle sue intenzioni iniziali.

Genericamente, a livello contenutistico, l’artista tratta di grandi tematiche sociali e oscure, quali il dramma della vita umana considerando in particolar modo le costrizioni da parte dello Stato, attraverso gli abusi di potere e gli esili migratori forzati, e del concetto darwiniano di evoluzione e di lotta per la vita.
I soggetti da lui scelti, oltre ad essere figure fittizie, talvolta rappresentano personaggi di rilievo nella storia, soprattutto dal forte impatto negativo, come autorità associate a genocidi di massa ed eventi bellici: ne sono esempi lampanti le sue reinterpretazioni di Adolf Hitler e Lenin.

Adrian Ghenie, “Turning Blue”, 2008
Adrian Ghenie, “Alpine Retreat 2”, 2017

Quest’ultimo dipinto è esposto proprio in questo periodo presso la Galleria Judin di Berlino, dal 18 Novembre al 3 Febbraio (relative informazioni presenti a fine articolo).
Nel processo di realizzazione, Ghenie afferma di essersi interessato al ritiro vacanziero di Hitler con la sua compagna Eva Braun nel Berghof, zona muontuosa tra le alpi Bavaresi. Per farlo si è servito delle fattezze paesaggistiche ritratte nei quadri appartenenti ai leader nazisti, per poi conferire loro il suo tocco metafisico e surreale.

Un altro prestigioso quadro che possiamo qui trovare è “Grace”, derivante dal titolo “The Graces” dell’intera esposizione: un’ampia raffigurazione di 210 x 140 cm di un personaggio in apparenza mostruoso e presumibilmente femminile, dal volto non riconoscibile, che cammina lungo uno spazio ultraterreno.

Adrian Ghenie, “Grace”, 2017

Figurativa e astratta, come il resto delle sue opere, “Grace” è come un personaggio di un racconto basato sia sugli avvenimenti sociali, esterni, sia su quelli interiori all’artista.
Difatti, Adrian ci guida attraverso la sua interpretazione della storia, prendendo in oggetto i temi drammatici prima citati, dirigendosi però verso il centro del terreno emotivo e psichico di persone che non possono fare altro che subire eventi oggettivamente più grandi di loro.

Rimanendo nell’aspetto umano più introspettivo, la vasta produzione dell’artista comprende anche ritratti, tramite studi fisiognomici delle persone prese in questione, per poterne poi osservare l’indole attraverso i lineamenti alterati e le espressioni facciali scelte.
Particolarmente interessanti appaiono, sotto questo punto di vista, il volto di Hitler nel previo “Alpine Retreat 2”, o i suoi molteplici autoritratti, quasi provocatori.

Adrian Ghenie, “Alpine Retreat”, 2017, detail

Di questi ultimi ci pervengono le rappresentazioni di se stesso sotto forma di Vincent Van Gogh o di Charles Darwin. A voi il commento:

Adrian Ghenie, “Self-portrait as Vincent Van Gogh”, 2016(?)
Adrian Ghenie, “Self-portrait as Charles Darwin 3”, 2012

L’artista continua a contraddistinguersi in maniera innovativa e quasi urtante, per il fatto di deturpare e “sciogliere” i volti ed i dipinti celebri, dando la sua personalissima traduzione.
In questa prospettiva possiamo osservare ad esempio “I Girasoli nel 1937″ (quasi plagiando Van Gogh), o “Il funerale di Duchamp”, la cui atmosfera richiama un funerale di un capo di Stato. Questo dimostra l’importanza che rivestono l’arte e gli artisti sotto l’occhio creativo e originale di Adrian Ghenie.

Adrian Ghenie, “The Sunflowers in 1937”, 2014
Adrian Ghenie, “Duchamp’s Funeral I”, 2009

Nella galleria Plan-B di Berlino, adiacente alla Galleria Judin, vi è un prolungamento della sua produzione, dal tema “Nightscape” (informazioni della mostra presenti a fine articolo): vi troviamo esposte diverse opere dalla voluta aura fortemente enigmatica e tenebrosa.

Adrian Ghenie, “The Heart Attack”, 2017

Ma questa era solo una breve introduzione del fenomenale artista, il cui risultato espressivo si comprende a pieno solo tramite un riscontro diretto.
Soprattutto, si tratta di un artista che merita la nostra attenzione nel seguire i suoi futuri sviluppi, che vanno sempre più oltre i limiti della pittura, nella rappresentazione soggettiva della società.

 

Esposizioni di Adrian Ghenie in corso a Berlino:

Galerie Judin, “The Grace”: 18 Novembre 2017 – 3 Febbraio 2018
Potsdamer Straße 83 (Hof), 10785 Berlin
www.galeriejudin.com

Galeria Plan-B, “Nightscape”: 17 Novembre 2017 – 27 Gennaio 2018
Potsdamer Straße 77-87 G, 10785 Berlin
contact@plan-b.ro


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