“Christian Dior couturier du rêve” al Musée des Arts Décoratifs di Parigi

Christian Dior couturier du rêve è una mostra al Musée des Arts Décoratifs di Parigi rivolta non solo agli amanti della moda, ma anche ai sognatori, ai cultori del bello in tutte le sue forme o a chi, semplicemente, vuole andare a vedere una mostra scenograficamente appagante. Con questa esposizione spettacolare la maison francese ha voluto celebrare i suoi 70 anni di attività, invitando lo spettatore a ripercorrere insieme questo lungo viaggio.

“Dovima with Elephants” di Richard Avedon (1955) dietro alla quale, a seconda dell’illuminazione, si può vedere un manichino sul quale è esposto l’abito portato dalla modella nella celebre foto

Correva infatti l’anno 1946 quando Christian Dior aprì il suo primo atelier a Parigi. In poco tempo egli rivoluzionò il mondo della moda e si affermò sul mercato internazionale come uno dei marchi d’abbigliamento più desiderati. Dopo settant’anni la firma francese non ha perso il suo prestigio e tutt’oggi si distingue per il taglio elegante e raffinato dei suoi abiti, che hanno fatto la fortuna della maison. Il grande stilista francese restò però solo una decina di anni alla guida della sua azienda, poiché scomparve prematuramente nel 1957. Il suo lavoro venne portato avanti da personalità prestigiose che continuano ad alimentare il sogno di Monsieur Dior nel medesimo spirito di elegante sovversione con cui era nato il marchio.

La mostra occupa una superficie vastissima all’interno del Pavillon de Marsan nell’elegante palazzo del Louvre. Ogni sala è concepita in maniera differente e proprio per questo motivo non diventa mai una seriale esposizione di abiti, che rischierebbe di annoiare rapidamente gli spettatori meno “fanatici” del settore. L’interesse del visitatore si rinnova invece stanza dopo stanza grazie ad una scenografia che non perde mai d’intensità e originalità lungo tutto il percorso. La mostra è infatti concepita come una Wunderkammer realizzata per affascinare e meravigliare lo spettatore. I 300 abiti haute couture esposti diventano vere e proprie opere d’arte da ammirare singolarmente e nell’insieme. Infatti i vestiti sono stati inseriti in scenografie grandiose: dall’ambiente fiabesco alla Versailles di Luigi XIV, dalla Parigi del dopoguerra ad un ballo in maschera nella New York di Truman Capote. Una vera e propria Gesamkunstwerk che mira a sconvolgere i sensi del visitatore e fargli vivere attimi di pura bellezza.

Particolari della scenografia spettacolare: ricostruzione di un salotto in stile Luigi XIV e ambientazione fiabesca

 

Particolari della scenografia spettacolare: ricostruzione di un salotto in stile Luigi XIV e ambientazione fiabesca

Nella prima sala sono esposti alcuni schizzi realizzati dal fondatore, le opere che lo hanno ispirato, le fotografie d’epoca e tanto altro materiale che narra l’inizio di questa grande avventura. Le sale successive sono invece dedicate al lavoro dei celebri successori di Monsieur Dior: Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e l’attuale Maria Grazia Chiuri.

Particolare di una delle sale con gli abiti disegnati dai successori di Monsieur Dior

 

Particolari dell’ultima spettacolare sala della mostra: ambientazione “ballo in maschera”

Il visitatore vive un sogno da cui fortunatamente esce dolcemente; l’incanto della mostra viene infatti prolungato all’esterno del Musée des Arts Decoratifs che affaccia sulla celebre Rue de Rivoli. Poco distante anche Place Vendôme e Rue Saint Honoré, con le sue boutiques d’alta moda e le vetrine scintillanti.

La lussuosità, la voluttuosità e la superfluità dell’alta moda è evidente quando infine torniamo nel nostro quotidiano. Non per questo però la mostra perde il suo valore e la sua magia. Magistralmente realizzata, l’esposizione Christian Dior couturier du rêve ci dona per un attimo la speranza che Dostoevskij avesse ragione quando diceva:

                                                                                   “la bellezza salverà il mondo”.

Scorcio di Place Vendôme, Paris

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FONTI
LesArts1

Dior.com2

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CREDITS
Copertina scattata dall’autrice come tutte le altre foto

 

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