Ecco cosa non è più permesso nel parco della Villa di Monza

L’Italia è ricchissima di monumenti, reperti, siti archeologici, grandi città che ogni anno attraggono milioni di turisti. Non è una novità che questi siti vanno sempre salvaguardati e curati.
Ne è un esempio ciò che è stato deciso recentemente per la salvaguardia della villa reale di Monza.

La costruzione della Villa è iniziata nel 1777 e i lavori sono stati diretti dall’architetto Giuseppe Piermarini. L’edificio è stato eretto per volere dell’arciduca milanese Ferdinando d’Asburgo, figlio dell’imperatrice austriaca Maria Teresa il quale d’inverno alloggiava a Palazzo reale a Milano, mentre d’estate avrebbe utilizzato questa residenza estiva in campagna.
La costruzione durò solamente tre anni e venne inaugurata nel 1780. Fu usata da Ferdinando solamente fino al 1796, quando poi arrivò Napoleone.
A causa di tutte le conquiste storiche, la Villa passò nelle mani dei francesi, per poi tornare nelle mani degli austriaci ed infine degli italiani con la famiglia Savoia.
Nel 1934 il re Vittorio Emanuele III consegnò la Villa nelle mani del Comune di Monza e di Milano.
Oggi l’edificio è sotto la proprietà del Comune di Monza, della regione Lombardia e del Demanio dello Stato.
Dal 2003 fino al 2014 ci sono stati numerosi lavori di ristrutturazione che poi hanno portato all’apertura della villa al pubblico. Oggi infatti sono moltissime le mostre che vengono tenute ed organizzate al suo interno.

Parte fondamentale della Villa è l’immenso parco di Monza, in cui al suo interno è presente l’Autodromo dove viene organizzato il Gran Premio d’Italia.
Il parco è grande all’incirca 700 ettari, battendo quello che al tempo era il parco più grande di tutti, ovvero quello della Reggia di Versailles, di circa 250 ettari.
Un’importante differenza è che nel parco di Monza sono presenti cascine, strade, campi in cui coltivare, mantenendoli durante la trasformazione di queste terre in un vero e proprio parco.
Questo perché costruire un parco come quello di Versailles e quindi togliendo tutto ciò avrebbe portato il malcontento tra la popolazione.

Quello che è stato deciso recentemente è che nel parco, frequentato da moltissime persone ogni giorno, non è più permesso fumare.
La decisione è stata presa da Piero Addis, direttore del Consorzio del Parco di Monza che è stato fondato il 20 luglio 2009 per cercare di migliorare lo stato della Villa e del parco.
Il parco di Monza sarà il primo parco in Italia in cui fumare le sigarette sarà vietato: la decisione è stata presa in seguito alla ristrutturazione del parco dopo che sono stati raccolti oltre ventimila mozziconi.
Così, dopo Versailles e Schönbrunn è stato il turno della Villa reale di Monza.
Per coloro che non rispetteranno questa decisione spetterà una multa che può andare da 25 a 500 euro; gli unici punti in cui fumare sarà permesso saranno i ristoranti all’interno del parco e gli ingressi, in cui sono presenti posacenere e cestini dove poter buttare la sigaretta.

Sarà forse un caso che un importante provvedimento come questo è stato preso proprio nel 2017? Ovvero proprio 240 anni dopo l’inizio della costruzione della villa.

 

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