Donne in Viaggio. Perché non tutto il mondo è casa nostra

Il gas è chiuso, le luci sono spente, il sacro compito di nutrire l’amato felino è stato affidato ad un fidato famigliare/amico: si può finalmente partire. Quando la porta di casa si chiude dietro le spalle di una donna in partenza, che parta da sola o con le amiche non importa, c’è una domanda che affiora sempre tra i mille pensieri: “Avrò scelto una meta sicura?”

Questa risposta non è mai facile, se è vero che esistono mete molto più sicure di altre è altrettanto vero che non esistono luoghi sicuri al cento per cento. La sicurezza totale non esiste per nessuno. Tutti, uomini o donne, possono essere investiti da un’auto, essere vittima di un attentato terroristico, avere un malore. Tuttavia le donne corrono un rischio in più, un rischio “specifico” legato al proprio sesso. Il rischio di essere molestate.

Questo problema esiste, ingigantirlo e instillare altra paura nelle donne che desidererebbero viaggiare da sole è inutile, sottovalutarlo potrebbe essere altrettanto pericoloso. Troppo spesso la donna che viaggia da sola e che viene aggredita, viene accusata di essersela cercata, perché si sa, se viaggia senza un uomo o un’amica da usare come scudo contro le cattiverie del mondo, non può lamentarsi di quello che accade. È necessario che questa sorta di grande verità cambi, che le donne che viaggiano sole si prendano il loro posto ed esigano il rispetto che ogni viaggiatore deve dare e deve ricevere quando visita un luogo che non è casa sua.

In attesa di tempi migliori, è bene allestire una sorta di kit di pronto soccorso mentale per poter affrontare ogni viaggio in serenità. Ecco alcune utili pillole da inserire:

• “Non tutto il mondo è casa nostra” capire questo è fondamentale per evitare moltissimi problemi. Non tutti condividono i nostri valori e la nostra cultura, un gesto che a noi può sembrare naturale potrebbe non essere socialmente accettato all’estero.

• “Devi uscire sola la sera solo se conosci bene la città e il suo ambiente” è limitante e porsi una simile regola che probabilmente priva le donne in viaggio di un  pezzettino di libertà. Ma di fronte al vicoletto buio (che nella nostra città eviteremo senza pensarci un istante) bisogna chiedersi: “ne vale davvero la pena?”

• “Quattro occhi sono meglio di due” Non è necessario indossare veramente un paio di occhiali, ma porre più attenzione ai luoghi che si attraversano e alle persone che si incontrano durante il proprio viaggio, può rivelarsi un ottimo sistema per evitare rischi e scoprire angoli nuovi.

Queste semplici pillole assunte prima e durante il viaggio possono aiutare la fanciulla in partenza a sentirsi più sicura e a non lasciarsi scoraggiare. Viaggiare è bellissimo ed è immorale pensare che una donna non possa partire solo perché sola.


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