PLAYLIST: IL SUICIDIO IN MUSICA E LE SUE MILLE SFACCETTATURE

A volte non ce ne rendiamo conto, ma le canzoni sono tanto più belle, quanto più sono tristi. La tematica del suicidio, ad esempio, si ritrova in tantissimi brani, sia in canzoni che parlano di persone suicide, sia in canzoni che si occupano della questione in termini più generici. In questa playlist figurano sia brani italiani, sia stranieri, di generi e periodi più disparati. Tutte meriterebbero un commento specifico, tuttavia credo sia meglio concentrarsi su alcune per un’analisi meno prolissa e più significativa.

De André si è occupato del tema del suicidio in diverse occasioni e con diversi scopi. Una delle due canzoni sue che ho scelto è Preghiera in gennaio, dedicata all’amico Tenco, suicidatosi nel 1967, per l’appunto a gennaio. Nella canzone, De André s’immagina Tenco al cospetto di Dio, che lo accoglie insieme agli altri suicidi tra le sue braccia. La canzone si conclude con un pensiero diretto a Dio

Ascolta la sua voce, che ormai canta nel vento
Dio di misericordia, vedrai, sarai contento

Mai nata è un brano quasi sconosciuto del Tiziano Ferro degli esordi. Risale al suo primo album, Rosso relativo, e parla di una ragazza bulimica, incompresa dagli altri e che preferirebbe morire. Ricordiamo che Tiziano ha avuto dei problemi di obesità: molti brani di Rosso relativo sono forti, come pugni nello stomaco, e si ricollegano a questa tematica. Il ritornello recita

È la vita che unita al dolore si ciba di te e della tua strada sbagliata
E continui a pensare, placando il tormento, che bello se non fossi mai nata

Anche di Domenico Modugno ho deciso di inserire due brani. Meraviglioso è famosissimo, reso nuovamente celebre dalla versione che ne hanno fatto i Negramaro. Meno conosciuto, sebbene molto evocativo, Vecchio Frack: all’inizio della canzone non ci aspetteremmo che parli di suicidio, ma alla fine il risvolto è chiaro. Un uomo elegante si aggira nelle strade la notte. Ci viene detto che

ha l’aspetto trasognato
malinconico ed assente
non si sa da dove vien
nè dove va

Nella seconda parte della canzone, è l’alba, la città riprende la sua vita e l’uomo, col suo frack, è ritratto ormai senza vita nel fiume. Alla fine quell’uomo sconosciuto, che durante la notte diceva “bonne nuit” ad ogni cosa, ora dà al mondo il suo “adieu“.

Buon ascolto

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