Tubes ha regalato nuova dignità ai termosifoni

Tutti nella propria casa hanno dei termosifoni, ma prima degli anni Novanta erano considerati meri componenti tecnici. Solitamente sono nascosti o confinati negli angoli, nella speranza che non compromettano troppo il resto dell’arredamento. Nessuno aveva mai pensato che questi oggetti, sicuramente fondamentali, potessero essere promossi a qualcosa di più.

Elements, Tubes

L’azienda trevigiana Tubes è andata a colmare un vuoto nel mercato dell’arredo. Come diverse grandi invenzioni, anche questa è nata per caso. I fondatori, quando ancora lavoravano come idraulici, acquistavano i prodotti da una ditta svizzera, fino a che questa non li ha indirizzati verso un rivenditore. A quel punto i fratelli hanno deciso di produrre da sé i propri radiatori, con una forma tubolare. Il brand, ufficialmente fondato nel 1994, nel ’92 ha avuto un’intuizione, dettata dall’esperienza trentennale nel settore termoidraulico: se le saldature fossero state invisibili, l’estetica del prodotto ne avrebbe giovato. L’idea poi di scorporare la valvola, da sempre attaccata al calorifero ha permesso loro di ragionare in termini di estetica e di design.

“Il designer porta la forma e noi cerchiamo la tecnica per farla rendere al massimo”

Add-on, Tubes

Quando è iniziata la loro produzione il mercato ha accolto molto positivamente questi oggetti in cui comodità e bellezza si incontrano. Tra tutti, alcuni modelli possono dirsi più significativi di altri, come ad esempio Bath 25/14 (1993/94) perché è il primo radiatore prodotto da Tubes; in questo oggetto si si può già ammirare l’assenza di saldature, alla base del progetto. Con Montecarlo (2004), invece, si è dato inizio alla collezione Elements, ma soprattutto è il primo modello a vantare la firma di un designer, ovvero Peter Jamieson. Add-On (2004), disegnato da Satyendra Pakhalé, è uno dei prodotti più particolari del marchio.  Grazie alla presenza di moduli che garantiscono un’infinita componibilità, può adattarsi a qualunque spazio e fare addirittura da divisore tra due ambienti. Questa creazione, che non è passata affatto inosservata, è esposta nella collezione permanente del museo parigino Centre Pampidou. Un altro radiatore che ha attirato l’attenzione su di sé è Scaletta (2014), che infatti al German Design Council si è classificato primo nella categoria Bath and Wellness. Disegnato da Elisa Giovannoni, questo prodotto oltre ad una forma innovativa ed all’immediato impatto visivo, offre anche la possibilità di essere spostato a piacimento del proprietario, perché non necessita di installazione.

Soho, Tubes

Grazie al lavoro di questa impresa e alle loro innovazioni, i caloriferi hanno riscoperto una nuova dignità, al punto da venire considerati maggiormente nel progetto d’arredo e non solo in modo circoscritto all’utilità della loro funzione. Tubes ha plasmato un nuovo concetto di radiatore, combinando design sempre più sofisticati ad un’ottima efficienza. La ricerca non si è limitata soltanto all’estetica, anzi, non sono mancati gli studi a favore dell’efficienza: Soho, ad esempio, è un modello dotato di una tecnologia assolutamente all’avanguardia, che consente di avere un risparmio idrico 75% rispetto ad un normale termosifone tubolare.

Quest’anno cade il venticinquesimo anniversario del brand veneto, che attualmente vanta circa 2000 negozi, sparsi in 54 paesi di tutto il mondo. Il lavoro di questa ditta sicuramente non è passato inosservato e a dimostrarlo ci sono i 22 premi di design vinti. Oltre all’impegno lodevole dei fondatori e di chi lavora per Tubes, il segreto del loro successo si nasconde in ciò che i radiatori che producono comunicano all’acquirente.

Elements, Tubes

 

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