Da Vasco ad Ariana Grande, l’importanza della buona musica

Nel corso dell’ultimo anno la società occidentale è stata sconvolta da una serie di eventi che hanno inciso sulla quotidianità delle persone e sulla loro realtà. Gli attentati terroristici, perpetrati dallo Stato Islamico nelle principali città europee e statunitensi negli ultimi due anni, hanno modificato la sensibilità delle persone nei confronti dei grandi eventi e delle occasioni che si potrebbero definire “di massa”.

Che fare?

In questo senso, la musica ha un grande potere. Ha la capacità fondamentale e unica di riuscire a riunire un ampissimo numero di persone di età, sesso e orientamento politico diverso all’interno di uno stesso luogo, con il semplice obbiettivo di ascoltare musica.

Con l’emergere di un’industria musicale sempre più forte, strutturata e robusta, a cavallo tra anni ’50 e ’60, la possibilità di unire grandi quantità di persone in unico luogo è cresciuta in maniera spropositata. Nonostante ciò, tutto questo sta lentamente scomparendo a causa delle azioni dell’estremismo islamico, il cui unico obbiettivo è quello di gettare nel panico la società occidentale e di annullare i suoi valori culturali.

La paura è una delle emozioni più forti, perché costringe l’individuo a chiudersi in sé stesso e a non avere relazioni con il mondo esterno. La musica può avere un valore positivo all’interno di questa prospettiva? Assolutamente sì.

Il caso del concerto di Manchester del 4 giugno, in cui hanno partecipato i grandi nomi della musica pop, da Ariana Grande a Pharrell Williams, dai Coldplay a Katy Perry, è solo l’ultima dimostrazione che una reazione è possibile.

Al termine dell’esibizione di Ariana Grande, organizzata nella città britannica a fine maggio, un attacco terroristico aveva causato 22 morti e oltre 120 feriti. La reazione più ovvia sarebbe stata quella di chiudersi nel proprio guscio, evitando nuovamente eventi di questo tipo. Eppure, il “One Love Concert” è stato un successo internazionale, visualizzato da milioni di persone su Youtube e trasmesso anche su RaiUno in diretta nazionale.

Un altro esempio importante e decisivo, in questo senso, riguarda un caso recente della musica italiana: stiamo parlando del mega-concerto di Vasco, trasmesso in prima serata sulla Rai e in grado di riunire al Modena Park oltre 200.000 persone. Un evento davvero incredibile ed esaltante, reso possibile dal desiderio del pubblico di ascoltare la musica.

«Reagire attraverso la musica non è importante. È l’unica cosa che conta» si potrebbe dire, parafrasando il motto di una nota squadra di calcio italiana. Scendere in strada, suonare, ballare, ascoltare la propria musica secondo i propri gusti e le proprie passioni. È questo l’unico antidoto per la società in cui viviamo.

Non la chiusura e l’esclusione, come alcuni frangenti politici vorrebbero, ma inclusione e apertura. Così, grazie alla musica, tutto questo diventa possibile.


 

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