Glossier: successo straordinario o prevedibile?

Nell’apparentemente satura industria dei cosmetici, un piccolo brand nato solo nel 2014 è riuscito in brevissimo tempo a conquistare il cuore di centinaia di migliaia di amanti del trucco. Si parla di Glossier, il “beauty brand ispirato alla vita reale”.

Non averne mai sentito parlare è quasi impossibile. Anche se non spedisce fuori da Stati Uniti, Canada e Regno Unito, il brand ha rapidamente conquistato seguaci da tutto il mondo che non vedono l’ora di poter beneficiare della spedizione internazionale. 

Ma come ha fatto Glossier a crescere nel competitivo mercato dei prodotti di bellezza?

Innanzitutto, grazie alla specificità del proprio target. Mentre la maggior parte di marchi si concentra  su adolescenti o adulte, Glossier ha deciso di inserirsi nel vuoto di prodotti pensati appositamente per l’era di mezzo. Le millennials, troppo cresciute per le proposte dell’uno e troppo giovani per i prodotti venduti dall’altro. Perciò, il marchio ha una massiccia presenza digitale e vanta numerosi seguaci su tutte le piattaforme sociali, aggiornate quotidianamente con informazioni sullo sviluppo di nuovi prodotti. Il vincente uso della tecnologia è un altro dei punti forti del marchio fondato da Emily Weiss, già madre dell’altrettanto riuscito blog Into The Gloss.

La creazione dei nuovi arrivati in casa Glossier si basa infatti sul crowdsourcing. Domande come “cosa vi aspettate dalla vostra crema idratante?” sono all’ordine del giorno per le seguaci del brand, sempre invitate a condividere il proprio feedback e dare voce ai propri desideri. La trasparenza del marchio è un altro dei suoi cavalli di battaglia.

Questo è ciò che lo differenzia da molte case più grandi, ancora costruite sul paradigma che vede da una parte l’azienda cosmetica e dall’altra il cliente, senza creare una generazione di clienti affezionate non solo al prodotto in sé ma al marchio da cui arriva.

Emily Weiss

Inoltre, Glossier ha un finissimo intuito per le tendenze, come dimostrano i loro prodotti, il loro sito ed i loro profili social. Infatti, rispecchiano la capacità del marchio di comprendere cosa sia davvero in e trasformare i gusti e desideri di una generazione in prodotti vendibili (e parecchio Instagrammabili).

Glossier vince anche perché celebra l’idea della ragazza cool ma normale, giunta all’apice con la recente campagna Body Hero, che al meglio incanala l’idea che la bellezza sia universale quanto individuale ed irradi da chiunque si prenda cura di se stesso (ed usi Glossier).   

 

Ora la domanda è se l’ascesa di Glossier fosse davvero così imprevedibile

Da una parte è innegabile che Emily Weiss sia stata geniale nel reagire alle richieste della propria generazione precedendo di gran lunga molte grosse case di cosmetici. Ma i sogni patinati venduti dal suo marchio si sono inseriti in un mercato pregno quanto stantio e bisognoso di cambiamento.

Glossier ha creato un vero e proprio culto dell’anonima cool girl, che come la ragazza francese riesce ad essere effortlessly chic ovunque sia e qualunque cosa faccia. Ma ha anche dato al pubblico qualcosa che cercava da tempo, scatenando una rivoluzione del tradizionale concetto di bellezza.

 

 

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