Valentina come Louise: ciò che non sapete sul fumetto più famoso d’Italia

Avete presente Valentina, icona del fumetto italiano e tutt’oggi modello indiscusso di femminilità e stile? Bene, forse non tutti saprete a chi l’eroina “di carta” deve la sua notorietà.

La nostra beniamina nasce dall’immaginazione e dall’estro di Guido Crepax e fa la sua prima apparizione pubblica sulle pagine della rivista Linus, nel 1965. Nata come figura secondaria del fumetto fantascientifico Neutron, grazie all’irresistibile fascino comincia ad essere nota nel mondo della fumettistica e non solo: alcuni di noi la conoscono per le comparse sui cartelloni pubblicitari.

Molti attribuiscono il segreto del suo successo alle connotazioni reali di cui il suo personaggio è stato dotato: ha una carta d’identita (ne conosciamo data e luogo di nascita) ed ha un mestiere, seppur rimandi ad una dimensione artistica ed onirica, tipica dell’atmosfera voluta da Crepax.

Infatti dietro al fascino di Valentina si cela una donna in carne ed ossa, l’ irresistibile Louise Brooks, che aveva ammaliato Crepax, fino a spingerlo a tenere in vita la sua seduzione tramite la sua arte.

La diva del cinema muto americano degli anni ’20 suscitò non poca ammirazione nell’immaginario collettivo dell’epoca sia per il suo aspetto, si trattava infatti di una donna ammaliante, una vera e propria femme fatale sia per le sue doti di attrice, che hanno ispirato la futura generazione delle stelle del cinema.

Il caschetto nero, lo sguardo seducente, e le movenze estremamente femminili, hanno fatto sognare gli uomini d’oltre oceano e sono diventati indelebili nei nostri ricordi. Ma la sua seduzione non si limitava al suo aspetto, infatti Louise oltre ad essere bellissima era un’attrice anticonformista, schiva, lontana dalle logiche del cinema hollywoodiano e devota a quello europeo (fu sempre legata e grata al genio del cinema espressionista Georg Wilhelm Pabst).

Ma non è finita qui! L’ammirazione di Crepax per Brooks non rimase platonica, ma si tradusse in un consistente scambio epistolare, che avvenne tra il 1975 ed il 1977, in seguito all’uscita del fumetto, che colpì l’ex attrice per il modo in cui il fumettista era riuscito a coglierne l’essenza identificativa.

Le lettere, raccolte nel favoloso volume  Valentina come Louise Brooks: il libro nascosto, edito da Fandango Libri a cura di Antonio Crepax e di Vincenzo Mollica, riporta le acute riflessioni di Louise: la sua arrendevolezza di fronte agli anni che passano e la già citata gratitudine per lo splendido lavoro di Crepax.

Le due icone hanno appassionato una miriade di fans, esercitando un fascino intramontabile, nonostante il loro legame resti sconosciuto sia alla maggior parte degli amanti del fumetto sia ai cinefili. Ciò dimostra come dietro ai personaggi più amati, spesso, si celino verità nascoste e interessanti retroscena.

FONTI

http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2012/05/28/news/crepax_valentina_brooks-36043477/

http://www.labalenabianca.com/2012/08/31/valentina-e-louise-brooks-bellezza-dannata/

 

CREDITS

http://linkursore.altervista.org/valentina-fumetto-guido-crepax-compie-50-anni/

http://www.labalenabianca.com/2012/08/31/valentina-e-louise-brooks-bellezza-dannata/

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