Effetti a pedale: una guida introduttiva sui più usati

Il mondo degli effetti a pedale è molto vario e per i neofiti dell’argomento può risultare dispersivo. Esistono numerosi pedali ed effetti, ognuno con una propria utilità e originalità, essenziali per rispondere alle esigenze di ogni chitarrista. In questa breve guida vi presenteremo solo alcuni di questi effetti tra i più utilizzati nel mondo della musica.

Partiamo subito con distorsori, overdrive e fuzz. Utili per ottenere un sound sporco, distorto e con più armoniche, sono di certo pedali immancabili nella catena di effetti di un chitarrista rock. Le differenze tra i tre sono sottili, ma essenziali. Il fuzz permette di raggiungere il limite della distorsione tramite un suono freddo e metallico, mentre l’overdrive conferisce calore non tagliando le frequenze e ricordando un pulito sporco. Il distorsore è una via di mezzo tra i due. La scelta tra questi effetti varia in base al genere e alle sonorità che si vogliono raggiungere per conferire originalità e personalità al suono.

pedali per chitarra 500

Seguendo la catena di effetti in direzione dell’amplificatore troviamo i modulatori, in cui spicca il chorus. Utilizzato in diversi ambiti musicali, dal jazz al rock di Pink Floyd e Nirvana, il chorus non è adatto a esecuzioni veloci, dove impasterebbe. Viene spesso utilizzato, invece, durante lo svolgimento di arpeggi o melodici assoli. La sua finalità consiste nel ricreare diversi segnali cloni del segnale originale, spostati nel tempo e nell’intonazione, creando un vero e proprio effetto corale.

Infine due dei pedali più utilizzati dai chitarristi di ogni genere, ed età, sono il delay e il riverbero. Comunemente definiti come effetti Eco, essi svolgono compiti diversi. Il primo copia il segnale originale e lo ripete per un numero determinabile di volte, anche all’infinito con certi pedali, il secondo invece tende a prolungare il segnale originale nel tempo. Utilizzati e adatti in qualsiasi genere e situazione la loro finalità comune consiste nel dare colore, ampiezza e corposità al suono dello strumento.

Utilizzare una corposa catena di effetti è vantaggioso, utile per poter raggiungere diverse sonorità e sperimentare con i vari pedali a disposizione, ma comporta dei costi sia economici sia a livello di qualità del suono. Esistono numerose marche che producono pedali e diversi modelli dello stesso effetto. Le più economiche si aggirano tra i 20 e i 40 euro, mentre con una spesa di 100/150 euro si posso acquistare pedali di ottima fattura. Per i più esigenti, che cercano massima versatilità e qualità, i prezzi possono arrivare a 300 e più euro. Tra un pedale e l’altro e i diversi collegamenti il segnale subisce una perdita maggiore in base alla lunghezza della catena di effetti. Anche il volume ne risente e volentieri risaltano i rumori di fondo e i fruscii. Per rimediare a questi problemi, esistono alcune soluzioni quali pedali buffer e noise gate che rispettivamente limitano la dispersione del segnale e riducono i ronzii.

Le soluzioni per sperimentare o ricreare il sound di chitarristi noti non mancano. Il consiglio è di provare diversi effetti e modelli dello stesso, capire il loro funzionamento e farsi un’idea guardando i numerosi video sul web in cui vengono mostrate le diverse proposto che il mercato offre.


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