Il Messico? Un paese del…. Kaiser!

Esistono due nazioni più antitetiche di Austria e Messico? La prima montuosa, fredda, austera, efficiente, patria del walzer, l’altra calda, esotica e patria del commercio internazionale di stupefacenti.

Eppure per un periodo, seppur breve, una serie di eventi ha portato un nobile della famiglia Asburgo sul trono messicano. I risultati di questo connubio paradossale sono stati disastrosi, anche se il protagonista della vicenda, l’arciduca Massimiliano, era partito con le migliori intenzioni.

Egli era fratello minore dell’imperatore Francesco Giuseppe il quale, nonostante fosse il legittimo sovrano, si sentiva spesso minacciato dal liberale e brillante fratello.

Massimiliano del Messico

Massimiliano ebbe spesso motivi d’attrito con Francesco Giuseppe poiché era ambizioso e mal sopportava il ruolo da subalterno, così nel 1863 si presentò un’occasione imperdibile per entrambi.

Grazie ad una spedizione militare Napoleone III aveva conquistato la repubblica del Messico e, probabilmente consapevole dell’onere che rappresentava, offrì il trono proprio a Massimiliano.

Quest’ultimo, che aveva già amministrato il Lombardo-Veneto abbastanza democraticamente, vide l’opportunità di regnare su un territorio esteso. Il fratello maggiore diede il suo benestare prendendo la palla al balzo per liberarsi dalla sua figura ingombrante e, in un certo senso, favorirlo. Invece, di fatto, firmò la sua condanna a morte.

Il Messico già al tempo era una regione turbolenta, e probabilmente non era pronto per un governo moderato, proprio quello che volle instaurare Massimiliano. La sua fu una politica di compromesso, dal sapore nord europeo, che in quelle terre non poteva essere apprezzata. Infatti da una parte la classe dirigente vide nelle concessioni fatte al popolo, tra cui l’estensione del voto ai contadini, un gesto di debolezza. Dall’altra i messicani repubblicani non accettavano che un nobile venuto da lontano imponesse il suo volere, soprattutto perché Massimiliano perseguitò i nemici della corona punendoli con la fucilazione. Insomma il re del Messico era solo, e non è mai una cosa positiva.

Mexican rebel camp

La corrente repubblicana, guidata dal ribelle Juarez e armata dagli Stati Uniti, prese il controllo del paese e costrinse l’arciduca ad arroccarsi nella città di Queretaro. L’assedio fu lungo e alla fine Masimilano venne catturato e fucilato nel 1867.

Una piccola parentesi stonata nella storia di un paese che ha nelle rivolte contadine una costante. L’unica stonatura in questo caso è la nazionalità del sovrano che è stato tragicamente deposto.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.