Premio Nobel a Kazuo Ishiguro: lo scrittore dello spaesamento di vivere

Il Premio Nobel per la letteratura 2017 è Kazuo Ishiguro. Una scelta sicuramente meno controversa della precedente e che qualcuno asserisce essere più benefica per il premio che per l’autore, la cui bravura e la cui importanza erano già conclamate nella letteratura moderna prima dell’assegnazione del premio.

Dopo aver ricevuto la notizia, l’ autore si è sentito quasi un impostore. Egli ha infatti pensato che altri colleghi meritassero il premio prima di lui.

Dall’ovvia sorpresa iniziale Ishiguro è passato all’incredulità. Quando l’agente l’ha chiamato per dirgli della vittoria lo scrittore era nel caos e ha infatti subito pensato a una “fake news”. Vi ha  creduto definitivamente soltanto quando i giornalisti hanno incominciato a farsi vivi.

A quel punto si è detto estremamente orgoglioso del premio, il quale spera possa aiutare in un momento di instabilità globale:

“This is a very weird time in the world, we’ve sort of lost faith in our political, we’ve lost faith in our leaders, we’re not quite sure of our values, and I just hope that my winning the Nobel prize contributes something that engenders good will and peace… It reminds us of how international the world is, and we all have to contribute things from our different corners of the world.” (Kazuo Ishiguro)

“E’ un momento molto strano per il mondo, abbiamo in un certo senso perso la fiducia nella politica, abbiamo perso la fiducia nei nostri leader, non siamo più tanto sicuri dei nostri valori, e io spero soltanto che la mia vittoria del premio Nobel contribuisca in qualche modo a incoraggiare la buona volontà e la pace… Ci ricorda di quanto sia internazionale il mondo, e dobbiamo tutti contribuire con qualcosa dai nostri differenti angoli del mondo.” (Kazuo Ishiguro)

Le parole di Ishiguro pesano maggiormente se si considera la sua biografia. Egli rappresenta in un certo senso il migrante per eccellenza. Lo scrittore è infatti giapponese di nascita ma britannico naturalizzato. Nato a Nagasaki, si è poi trasferito in Gran Bretagna all’età di sei anni. Ha innovato, insieme a scrittori come Rushdie e Kureishi, la letteratura britannica. Rispetto a loro ha però saputo anche allontanarsi dal suo paese d’origine senza perdere vivacità.

 A lui si riconosce inoltre il merito di saper coniugare Oriente e Occidente, nella scrittura così come nella vita. E’ infatti cresciuto parlando giapponese in famiglia ma senza per questo rinunciare a integrarsi nella nuova cultura, sposando poi una donna scozzese e frequentando il corso di scrittura creativa all’Università dell’East Anglia.

Per quanto riguarda sé stesso spera invece il nobel non rallenti i suoi progetti. Tra i quali, oltre al libro in stesura, vi sono anche teatro, film e una graphic novel.  Allo stesso modo egli spera il premio non gli faccia perdere l’equilibrio tra celebrità e lavoro reale e la stima del pubblico più giovane, di cui è estremamente orgoglioso

La particolarità che contraddistingue la sua scrittura è la capacità di raccontare il buffo spaesamento del vivere. In tutti i suoi romanzi infatti si racconta di delusioni, isolamento, confusione e di protagonisti che vivono in un equilibrio tra riservatezza e libera espressione dei sentimenti.

I protagonisti si muovono sempre tra passato e presente. Nel suo romanzo più famoso Cosa resta del giorno (1989) il protagonista Stevens ripercorre il passato. L’occasione è un viaggio intrapreso su richiesta del nuovo padrone. Durante il viaggio in macchina, durato sei giorni, Stevens ripensa alla sua vita e  a quella di Lord Darlington, il suo padrone. Quest’ultimo, morto da poco, ha avuto un passato fascista, che gli hanno fatto perdere la reputazione. Stevens rievoca così le cene formali e le discussioni politiche, durante le quali il maggiordomo ha sempre eseguito gli ordini, trattenendo, a causa della condizione sociale, i propri pensieri e sentimenti. Seguendo l’esempio del padre, anche lui maggiordomo, Stevens è sempre stato devoto alla sua professione, dedicandosi quindi ai principi di lealtà, dovere e dignità.

Il romanzo dedica spazio anche ai sentimenti e alla vita privata del maggiordomo che non riesce a dichiararsi all’amata; Miss Kenton.

Il passato e il ricordo tormentano anche Ryder ne Gli inconsolabili (1995). Il pianista, protagonista del romanzo, vive qualcosa di più misterioso. Appena arrivato in una città dell’Europa centrale inizia ad avere un’intuizione. Mentre parla con il facchino dell’hotel sente di essere lì per qualcosa di più importante del concerto e realizza inoltre poi di avere una strana amnesia; è probabile egli abbia già abitato lì.

Più legato all’esperienza dell’autore pare invece Quando eravamo orfani (2000), in cui si narra di Christopher Banks, il più grande detective inglese, nato a Shanghai. Proprio nella città cinese agli inizi del Novecento il padre trattava nel commercio di oppio tra la Cina e l’Inghilterra, mentre la madre si occupava di diritti umani. Christopher crebbe in Inghilterra dopo la scomparsa misteriosa dei genitori. Ora, negli anni ’30, scruta il mondo precipitare verso l’esplosione.

In Un pallido orizzonte di colline (1982), si racconta di  Etsuko, una vedova giapponese. La donna vive in Inghilterra tormentata dal ricordo di Keiko, la figlia morta suicida. La storia si sovrappone a quella di un altro ricordo; quello della città di Nagasaki, distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. A cui si aggiunge poi il ricordo di un amore lontano, che tormenta Sachiko.

La sovrapposizione tra storia personale e storia giapponese è anche nella trama di  Un artista nel mondo fluttuante (1986). Masuji Ono, un anziano pittore, durante la Seconda guerra mondiale, sostiene la politica imperialista.

Le situazioni stralunate e surreali si alternano a toni lievi e gravi in Notturni. Cinque storie di musiche e crepuscolo (2009). Il titolo rimanda all’atmosfera notturna e onirica del romanzo e alla musica che fa emergere il disagio di vivere dei protagonisti.

In Non lasciarmi (2006), il suo romanzo più conosciuto insieme a Ciò che resta del giorno, abbiamo una svolta distopica e fantascientifica. Non Lasciarmi è stato definito come un romanzo ucronico, in cui si racconta appunto di un presente alternativo a quello realmente verificatosi. La protagonista Kathy lo racconta in flashback. La storia inizia quando lei è alunna ad Hailsham, un collegio nella campagna inglese, dove con Tommy e Ruth stringe un legame destinato a durare tutta la vita. Terminata la scuola infatti tutte e tre vivranno in fattorie statali in tranquillità, ma il loro destino è segnato; diventeranno “donatori”, cioè cloni umani creati in laboratorio per curare con i loro organi esseri umani malati.

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Il fantasy si ha invece in Il gigante sepolto (2015). Siamo nella Britannia del VI secolo e Re Artù è appena morto. Tra pioggia e nebbia Axl e Beatrice, i due anziani protagonisti, attraversano il paese alla ricerca del figlio, del quale non sanno neppure se sia ancora vivo. Tra creature magiche, prodigi e morti scampate arriveranno molto lontano. Il viaggio rivelerà loro inaspettatamente aspetti oscuri del loro amore. Qui il tema del ricordo si intreccia con quello dell’amore, della guerra e della vendetta.

Per questo Kazuo Ishiguro è un grande romanziere dei nostri tempi. Perché come recita la motivazione del premio Nobel:

who, in novels of great emotional force, has uncovered the abyss beneath our illusory sense of connection with the world” (Accademia Premio Nobel) 

“il quale, nei suoi romanzi di grande forza emotiva, ha scoperto l’abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo.”

Fonti:  Kazuo Ishiguro “Never let me go” Faber & Faber Main ed. (2010)

Kazuo Ishiguro “The remains of the day”Faber & Faber  (8 gennaio 2009)

Kazuo Ishiguro “Nocturnes. Five stories of Musica and Nightfall” Faber & Faber (7 gennaio               2010)

Kazuo Ishiguro “An artist of the floating world” Faber & Faber (19 luglio 1999)

Kazuo Ishiguro ” When we were Orphans” Faber & Faber (2 ottobre 2000)

Kazuo Ishiguro “A pale view of the hills ” Faber & Faber (2010)

Kazuo Ishiguro “The buried giant” Faber & Faber (28 gennaio 2016).

https://www.theguardian.com/books/2017/oct/05/kazuo-ishiguro-wins-the-nobel-prize-in-             literature

https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/2017/

credits: copertina, immagine 1,

 

 

 

 

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