I tesori di Milano: la pinacoteca di Brera

Ogni città ha i propri luoghi caratteristici, il quartiere di Brera è sicuramente uno dei più famosi di Milano. Tappa fissa di ogni turista, la zona offre negozi d’alta moda, ristoranti, locali e gallerie d’arte in quantità.

La Pinacoteca è la sua punta di diamante. Situata in via Brera 28, nel centro città è uno dei musei d’arte più importanti d’Italia e d’Europa. Al suo interno sono conservate un numero enorme di opere soprattutto pittoriche, dal XIV fino al XX secolo.
La parte più cospicua della collezione riguarda le tele italiane dal Quattrocento al Seicento, soprattutto dell’area lombarda e veneta.
La raccolta d’arte contemporanea è il frutto d’importanti donazioni da parte di privati, come il fondo Jesi e il lascito Vitali. Tali fondi sono anche le uniche sezioni che presentano delle opere scultoree, per il resto la Pinacoteca è esclusivamente una raccolta pittorica.
Durante l’Ottocento, con la soppressione degli ordini e delle corporazioni religiose, molte opere appartenenti a queste istituzioni sono confluite proprio a Brera. Ancora oggi la stragrande maggioranza dei dipinti conservati nel museo sono a soggetto sacro.

La Pinacoteca è stata fondata nel 1776 e aperta ufficialmente al pubblico nel 1809. Da questo momento in poi l’istituzione riceve lasciti, donazioni e opere da importanti musei europei, andando ad arricchire la propria raccolta sempre più.
È nata sotto la volontà di Maria Teresa d’Austria con lo scopo di servire da scrigno di exempla per gli studenti dell’Accademia d’arte. Successivamente, sotto il potere di Napoleone, la Pinacoteca voleva essere una collezione per le opere provenienti da tutti i territori conquistati dai francesi. È nata quindi con scopi politici e di potere.

Oggi il percorso espositivo è ordinato in successione cronologica, diviso per aree geografiche e scuole regionali, così da offrire al visitatore la possibilità di confrontare sala dopo sala le differenze stilistiche tra una zona d’Italia e l’altra, e tra un secolo e l’altro all’interno dello stesso territorio.

Il tutto si dirama per 38 sale, lungo un percorso che presenta un enorme numero di tele.
Com’è stato detto, la collezione conta di un importante nucleo di opere lombarde e venete dal XV al XVII secolo.
Tra i maggiori capolavori del XV secolo vanno ricordate le pitture di Giovanni Bellini e Andrea Mantegna, il primo maestro del secondo, attraverso cui può essere effettuato un confronto stilistico. Opere fondamentali di Bellini sono la Pietà e la Madonna con il Bambino (o Madonna Greca), mentre di Mantegna non si possono dimenticare il famoso Cristo morto e il grande Polittico di San Luca.

Sempre al XV secolo fanno riferimento il Polittico di Valle Romita di Gentile da Fabriano, la Pala Montefeltro di Piero della Francesca, le opere di scuola ferrarese di metà XV secolo come la grande Pala Portuense di Ercole de Roberti, e il San Pietro (proveniente dallo smembrato Polittico di San Vincenzo Ferrer) di Francesco del Cossa; la serie di affreschi staccati degli Uomini d’Arme di Donato Bramante e due teleri della serie delle Storie della Vergine di Vittore Carpaccio.

Per quanto riguarda il XVI secolo, possono essere ricordati lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Crocifissione di Bramantino, i numerosi affreschi staccati di Bernardino Luini provenienti da Villa Pelucca, una serie di opere di pittori leonardeschi, vari ritratti di Lorenzo Lotto, di Tiziano, un Autoritratto di Sofonisba Anguissola, le tradizionali scene di natura morta di Vincenzo Campi (la Fruttivendola, la Pollivendola, la Pescivendola, la Cucina) e opere di Annibale e Ludovico Carracci.

Una delle gemme dell’intera Pinacoteca è sicuramente la Cena in Emmaus di Caravaggio (la sua seconda versione del soggetto), alla quale si uniscono opere dei lombardi di quello stesso periodo: Giulio Cesare Procaccini, Tanzio da Varallo, il Cerano, Daniele Crespi, protagonisti della Milano d’inizio Seicento. È anche presente una consistente raccolta di pittori caravaggeschi, con opere di Jusepe de Ribeira, Orazio Gentileshi e Mattia Preti.

Per il Settecento sono presenti tele dei grandi pittori del periodo: Fra’ Galgario, il Pitocchetto, Giovanni Battista Piazzetta, alcune vedute di Canaletto, e opere dei veneziani Giovanni Battista Tiepolo e Pietro Longhi.

Nelle ultime sale si hanno le tele dell’Ottocento, di cui i due capolavori forse più popolari sono Il bacio di Francesco Hayez e La fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo.

Per quanto riguarda le due donazioni d’arte contemporanea precedentemente nominate, la Donazione Jesi fatta da Maria Jesi nel 1976 raccoglie una serie di tele italiane del Novecento, di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Filippo de Pisis e Giorgio Morandi.
Il lascito Vitali, effettuato da Lamberto Vitali è invece composto da un nucleo archeologico, una sezione d’arte medievale e una d’arte moderna.

Una parte poco conosciuta della collezione di Brera è il gabinetto dei disegni del primo Ottocento. Questi lavori non esposti, sono visibili solo tramite richiesta, per studiosi o ricercatori. Tra i vari schizzi di artisti come Guido Reni, Ludovico Carracci, Leonardo da Vinci e Federico Barocci, sono presenti anche alcuni disegni preparatori per opere conservate in Pinacoteca e alcuni rari cartoni.

È invece visibile al pubblico il laboratorio di restauro, costruito nel 2002, situato nella sala XVIII. Di fronte alle tele di Simone Peterzano e Vincenzo Campi, è uno spazio circondato da pareti di vetro, che mantengono la temperatura al livello necessario per la conservazione. Il visitatore può assistere ai processi di restauro e conservazione delle tele e avvicinarsi alle opere in modo del tutto nuovo.

Il complesso di Brera ospita anche il Museo dell’Osservatorio Astronomico, l’Accademia di Belle Arti, la Biblioteca Nazionale Braidense e l’Orto Botanico.

La Pinacoteca è aperta tutti i giorni eccetto il lunedì, dalle ore 8:30 alle 19:15.
Offre l’entrata gratuita a tutti gli utenti ogni prima domenica del mese, in quanto museo statale che aderisce all’iniziativa #domenicalmuseo del MiBACT.
Inoltre, ogni primo giovedì del mese è visitabile a soli 2 euro, grazie all’iniziativa Brera di sera.

 

Credits:

Fonti:

  • http://pinacotecabrera.org/
  • https://www.milanoguida.com/visite-guidate/musei-milano/brera-900-jesi/

Foto: copertina

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