“Ivory: A Crime Story”: il film denuncia di Sergey Yastrzhembsky

Solo per due giorni, il 26 e il 27 Settembre, sarà possibile assistere nelle sale ad uno speciale film evento, speciale in tutti i sensi in quanto affronta una tematica forte e una grave situazione attuale che accade in Africa, ovvero il film documentario Ivory: A Crime Story.

Il promotore questa volta è il russo Sergey Yastrzhembsky, un ex politico, portavoce di Boris Yeltisin e assistente di Vladimir Putin, che ha deciso di dedicarsi alla produzione cinematografica, con un particolare interesse sul continente africano.

La pellicola mostra gli squallidi retroscena del torbido mondo del mercato dell’avorio, un’incredibile fonte di sofferenza e di terribili conseguenze a danno, sia del mondo umano e soprattutto del mondo animale.

Un film denuncia che merita di avere una giusta attenzione, creato dopo ben 3 anni di riprese svolte in 30 paesi africani differenti e con oltre 250 ore di materiale grezzo su cui lavorare. Rivolgendosi ad un mondo civilizzato che non riesce a fermare questo mercato di sangue. Il regista denuncia anche alcune associazioni non governative tanto impegnate, come dicono, nella salvaguardia di flora e fauna in via d’estinzione, ma in realtà poco attive e attente nell’abbracciare la loro causa.

È un circolo vizioso che non può trovare fine finché ci saranno ancora numerosi richieste d’avorio: tra queste, il regista punta il dito contro la Chiesa Cattolica, i monaci buddisti e gli imprenditori cinesi.

Ben presto gli elefanti saranno una specie estinta, uccisa brutalmente per le loro zanne, stessa triste sorte sta accadendo anche ai rinoceronti e ,sebbene non sarà di certo un film a fermere questo spietato bracconaggio, sicuramente Ivory contribuirà con la crudezza e durezza delle sue immagini a riaccendere la luce su una questione che esiste da sempre e che non si  è mai conclusa con una svolta positiva.

Di seguito il trailer al film

Credits:
Immagine

FONTI
ComingSoon

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