DUNKIRK: QUANDO LA GUERRA INSEGNA AD ESSERE UOMINI.

Dunkirk è uno dei film – almeno secondo quanto definito dai giornali – più belli dell’anno -ricordi? Ne avevamo trattato giá qui.

Scritto e diretto da (quel) genio di Nolan, il film ci porta su una spiaggia che ha fatto la storia. Si tratta di Dunkirk (o Dunquerque, per i francesi), luogo dove circa 400.000 soldati rimasero intrappolati in attesa di un futuro incerto.

Avete letto bene, noi sappiamo tutta la storia ora, ma loro no: nessuno, generali inclusi, sapeva cosa stesse succedendo in quel momento.

Il film sostanzialmente ci mostra tre prospettive: il mare, il molo e il cielo. La RAF ci mise molto più tempo del previsto ad arrivare, non per colpa loro ma avevano pochi mezzi e il luogo era lontano dalla base di partenza.

Il molo c’era come non c’era. Mi spiego: le zone del nord della Francia sono soggette a maree che vanno e vengono spesso il chè implica l’impossibilità per le navi di soccorso di fermarsi sul lungo a caricare gli uomini, rallentando così i viaggi.

Il mare poi risultava essere tempestoso e…pieno. Pieno, oltre che di pesci, di uomini ma anche di U-Boot tedeschi che lanciano missili, facendo perdere petrolio alle navi e creando una sorta di fuoco a pelo d’acqua da cui è chiaramente difficile uscir vivi.

Insomma, questo salvataggio era un gran bel casino, tra l’altro difficile da gestire dati i metodi di comunicazione dell’epoca e la città (sorvegliata dai francesi) pronta ad aspettare l’assalto dei tedeschi.

In ultimo gli Spitfire, ovvero gli aerei, lenti e bassi per via del poco carburante, saranno però fondamentali per risolvere due o tre problemi che non vi sto a dire perchè spoiler.

Questa pellicola è da vedere, ma meglio spendere qualche euro in più e vivere l’esperienza IMAX in 70mm a mio parere!

Passiamo ora a un lato del film altrettanto interessante.

Nolan ne parla dalla metà degli Anni ’90 quando insieme a Emma Thomas percorse in una barchetta la Manica per vedere quanto effettivamente fosse distante la Patria partendo da Dunkirk.

Alla fine del viaggio, il regista si disse intenzionato a produrre un film totalmente improvvisato ma la Thomas gli fece cambiare idea finchè lui non produsse uno script di 76 pagine. (infatti nel film si parla poco)

Alla fin della fiera, Nolan è riuscito a produrre un film geniale, accattivante, che tiene incollati allo schermo per due ore filate. Ma non solo. Riesce a far vedere la storia da un punto di vista puramente obiettivo, di politica non se ne vede mezza virgola. Eppure intanto che i soldati stavano fermi in attesa a guardare il mare, c’era chi discuteva della loro sorte ad un tavolo. Discussione che cambierà il risolversi della guerra, appena appena iniziata.

Credits

2017, Dunkirk, Christopher Nolan

 

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