“El Alamein – La linea del fuoco”: Storia della disfatta in Egitto

Il cinema italiano di questi anni brilla per pochissimi titoli, ma ancora meno per film che dovrebbero raccontare il nostro impegno militare all’estero; “El Alamein – La linea del fuoco” è senza ombra di dubbio il miglior prodotto in assoluto sul tavolo delle pellicole belliche.

Ambientato in Egitto, nel 1942, il film ripercorre le vicende delle divisioni italiane in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale e la relativa disfatta di El Alamein, che costò la vita a migliaia di soldati italiani per colpa di una pessima organizzazione strategica e al progressivo abbandono dei militari da parte dei comandanti e del partito fascista.
Il soldato Serra, un Volontario Universitario poco più che maggiorenne, arriva al fronte in Egitto e si unisce alla 17esima Divisione “Pavia”, attestata lungo un dedalo di trincee situate tra la depressione del Qattara e il Quartier Generale dell’Ottava Armata Britannica.

Sebbene Serra sia spinto da un forte fervore patriottico, ben presto si accorge che la situazione dei soldati suoi compagni è tra le peggiori in assoluto. Le loro postazioni sono costantemente colpite dall’artiglieria inglese che ha una linea di tiro pulito su tutto l’accampamento; l’acqua, il cibo e la posta sono merce rara; le munizioni faticano ad arrivare; nessuno invia più truppe fresche a dare il cambio al fronte.
In mezzo a ciò, le incursioni dei cecchini nemici e le pattuglie nel deserto causano la morte di decine di soldati, che non possono né avanzare né tornare indietro.
Quando la Battaglia di El Alamein ha finalmente inizio e l’offensiva inglese va oltre le trincee, la situazione degenera ulteriormente. Le divisioni Pavia, Folgore e Ariete vengono travolte dai corazzati britannici e i pochi superstiti ricevono l’ordine di mantenere la posizione fino alla morte. Un ordine inutile, dal momento che gli inglesi hanno ormai superato le loro postazioni con l’assalto precedente.
I pochi superstiti delle tre divisioni sono abbandonati a loro stessi. Settimane intere nel deserto, ad attendere un nemico inesistente, si tramutano ben presto in disillusione e assenza di speranza.
Gli ordini di “sganciamento e riposizionamento” (ossia ritirata), arrivano tardivamente, costringendo i soldati ad una lunga marcia appiedata nel deserto per raggiungere posizioni che non esistono più e punti strategici già abbandonati tempo addietro.
La marcia della vergogna ha fine solo quando le pattuglie inglesi, dotate di mezzi adeguati, trovano e catturano i soldati italiani sopravvissuti.

La pellicola termina con una panoramica del cimitero dedicato alle vittime italiane del fronte egiziano, tra cui si contano numerosi ignoti.

Con attori del calibro di Emilio Solfrizzi (Tenente Fiore) e Pierfrancesco Favino (Sergente Rizzo), El Alamein è una storia travolgente e commovente, ricca di spunti di riflessione su uno dei periodi più bui della nostra Storia. Un’occasione per ricordare chi è caduto in nome di una causa votata all’ambizione di pochi e al sacrificio di molti.

 

Fonte: visione diretta, commento dell’autore.
Immagini: filmtv.it, Titlovi.com, blog.libero.it

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