Fisica e semplicità: viaggio nei segreti del tempo con Carlo Rovelli

La fisica è una di quelle materie che in un modo o nell’altro ha sempre affascinato tutti. Al contrario, però, quasi per nessuno è facile comprendere appieno le modalità matematiche con cui le leggi di questo campo si creano e si sostengono. Uno dei campi della fisica più complessi è sicuramente quello che riguarda il concetto di tempo, fortemente connesso alla teoria della relatività di Einstein. Eppure, qualcuno è riuscito a scrivere un libro che ci presenta la realtà teorica in maniera puntuale e allo stesso tempo essenziale e semplice: questo qualcuno è Carlo Rovelli.

Carlo Rovelli ha lavorato come ricercatore presso l’Università di Trento e attualmente dirige un gruppo di ricerca in gravità quantistica presso il Centre de Physique Théorique a Marsiglia. Dopo il suo primo libro pubblicato con Adelphi, “Sette brevi lezioni di fisica”, ne ha scritto un altro dal titolo “L’ordine del tempo”, dove spiega con parole molto semplici che cosa sia il tempo. L’autore stesso nel libro afferma di  sapere di stare scrivendo per dei profani, senza tuttavia sminuire il lettore, aggettivato come “colto”. La bellezza dell’opera non si trova solo nell’argomento, di per sé già affascinante, ma nel linguaggio semplice e lineare che lo descrive; infatti, il registro utilizzato da Rovelli non degrada assolutamente l’oggetto dell’opera ma anzi lo esalta, semplificando adeguatamente ma senza ridurlo all’osso. Ciò fa de “L’ordine del tempo” non solo un’ottima opera di divulgazione scientifica (e direi anche in parte filosofica) ma anche un esempio di lingua adatta alla divulgazione, da cui ogni libro di scuola primaria e secondaria potrebbe prendere esempio. Se infatti uno dei problemi che affligge le materie scientifiche nella scuola italiana è quello della “noiosa freddezza”, utilizzare una scrittura semplice, oggettiva e allo stesso tempo che attiri il lettore potrebbe essere un’ottima soluzione. Altro fatto interessante dell’opera è l’assenza quasi totale di formule. Rovelli infatti preferisce, paradossalmente, fare un discorso logico e per punti atto a spiegare una definizione o un concetto, piuttosto che riempire di formule il lettore che di certo si annoierebbe.

In conclusione, “L’ordine del tempo” è un’ottima opera adatta a qualsiasi lettore che sia minimamente interessato alla fisica ma anche al rapporto che ha l’essere umano con lo scorrere del tempo che, a quanto pare, sembra essere un’enorme proiezione della logica e del bisogno di riferimenti umani.

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