Voce angelica e sonorità metal: i Nightwish

L’opera lirica ed il metal sembrano essere due universi sonori distanti ed incompatibili , quasi antitetici. La sovrapposizione fra la voce cristallina del soprano finlandese Tarja Turunen e la condotta metal della parte strumentale diventa la cifra stilistica dei Nightwish.

Mille etichette sono state date a questo nuovo genere: power metal, gothic metal, metal sinfonico. L’ossessione per la classificazione è tuttavia sempre riduttiva, incompleta e fuorviante, poiché nella sua evoluzione il gruppo attraversa svariate influenze musicali.

Quello nord europeo è un contesto molto fertile musicalmente e queste nuove sonorità si diffondono rapidamente e con successo. Il gruppo nasce a Kitee, in Finlandia, nel 1996 e si modella attorno alla cantante lirica Tarja Turunen ed al tastierista e compositore Tuomas Holopainen. La formazione per entrambi è di tipo classico: pianoforte ed impostazione da soprano lirico. A questo nucleo melodico si aggiungono una batteria spiccatamente metal, basso e chitarra elettrica. Sin dal primo e secondo album, Angels fall first e Oceanborn, emerge con successo l’esperimento stilistico di accostare l’elemento melodico classico a quello ritmico metal. L’uno non soffoca l’altro e si crea un’atmosfera carica di contrasti, varietà e sfumature.

Col quarto album Century child la band vince il doppio disco di platino, superando la vendita di 80.000 copie solo in Finlandia. Lo stile compositivo è maturo, i testi poetici e ben strutturati. L’aura dark gotica avvolge ogni traccia dell’album. Oltre ad i pezzi originali è presente la cover del principale brano tratto dal musical di Andrew Lloyd Webber The phantom of the Opera. L’omonimo singolo dei Nightwish diventa quasi un manifesto della loro poetica musicale. La capacità tecnica della voce femminile impreziosisce ogni traccia, ornandola di vocalizzi, note lunghe e tenute, condotta dinamica ricca di sfumature. L’effetto complessivo testimonia la grande versatilità della formazione classica, che si accosta, senza stridere, potenzialmente ad ogni genere.

L’album Once del 2004 segna la fine della collaborazione fra Tarja Turunen ed il resto della band. Once è preceduto dal grande successo del singolo Nemo, che introduce l’ascoltatore in un’atmosfera gotica, cupa, melanconica, ma ricca di un fascino decadente che viene evocato sin dalla scelta di riprodurre sulla copertina l’immagine del celebre monumento funebre L’angelo del dolore, situato nel cimitero acattolico di Roma.

I Nightwish sono riusciti a dimostrare che la bellezza risiede nel contrasto, che la malinconia può esser evocata attraverso immagini sonore proiettate dalla loro musica e che il metal ed il canto lirico possono incontrarsi, toccando un comune punto di contatto: la complessità tecnica che sottende entrambi i generi.

 

Fonti: nightwish

Credits: nightwish, oggiroma

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