SVEZIA, UN FESTIVAL MUSICALE PER SOLE DONNE

26La musica dovrebbe essere un’occasione di divertimento e ritrovo gioioso. Purtroppo, però, a volte possono verificarsi eventi disdicevoli e discutibili. È ciò che è accaduto al Bråvalla festival in Svezia negli scorsi anni. Le conseguenze di tali avvenimenti sono state drastiche. Il festival è nato nel 2013 e ha ospitato artisti del calibro di Green Day, Kanye West, Robbie Williams, Rammstein e molti altri. È il maggior festival musicale svedese.

Quest’anno, il festival si è tenuto tra il 28 giugno, aperto dai System Of A Down, e il 1° luglio, chiuso da Martin Garrix. Sono stati denunciati 4 stupri e 23 aggressioni. Gli organizzatori hanno deciso di sospendere il festival per il 2018, dichiarando che

“Alcuni uomini, evidentemente, non sanno come comportarsi. E’ una vergogna.”

Non si tratta delle prime denunce avvenute: anche nel 2016 si sono verificati 5 stupri e 12 aggressioni.

Diversi artisti si sono espressi in merito, dichiarando che non parteciperanno più al festival nemmeno se venisse riproposto. Tra questi, i Mumford & Sons:

“I Festival sono un luogo in cui celebrare la libertà e la musica in pace, dove lasciarsi andare e potersi sentire sicuri nel farlo. Tutto questo ci fa venire da vomitare. Non suoneremo mai più al Bråvalla, almeno finchè non avremo la garanzia dalle forze dell’ordine svedesi che questi eventi non si ripetano.”

Anche Zara Larsson, giovanissima cantante svedese, commenta duramente su Twitter:

“Dannati voi che violentate senza vergogna una ragazza in pubblico. Dannatti voi ragazzi che fate sentire una ragazza in pericolo nel partecipare a un festival. Io odio i ragazzi. Li odio, li odio, li odio.”

Ma non finisce qui. Emma Knyckare, conduttrice radiofonica e comica svedese, propone per scherzo un festival per sole donne. L’idea ha riscosso un grande successo, così la giovane conduttrice ha deciso di realizzarlo davvero, dichiarando su Twitter:

“Per la prossima estate la Svezia avrà il suo festival per sole donne.”

Nel 2018, quindi, ci sarà un festival vietato agli uomini per tutelare le donne da eventuali aggressioni. Viene da chiedersi se una misura tanto estrema sia positiva oppure no. Soprattutto, fa riflettere il consenso su questo tema di moltissime persone, che ha permesso di trasformare in realtà un’idea nata per gioco.

Forse, il chiudersi in uno spazio protetto non è altro che la riconferma della paura delle donne, non una sconfitta di essa. Di certo però non si può considerare corretto un comportamento escludente, per quanto comprensibile. Gli stupri e le aggressioni verranno risolti in quel contesto, ma non finiranno. Ciò che deve cambiare è una mentalità ancorata al predominio dell’uomo sulla donna, ma non succederà separando uomini e donne. La musica è e deve rimanere un elemento di aggregazione, nonostante la paura.

 

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