La mania della chirurgia plastica coreana

Programmi come Extreme Makeover – Belli per sempre o Bridalplasty sembrano investire gli Stati Uniti del titolo di mostro della chirurgia plastica. In realtà gli USA occupano solo la sesta posizione a livello mondiale. La domanda è quindi consequenziale: quale paese si trova al vertice della classifica? Il Brasile, forse? La risposta è inaspettata: la Corea del Sud.

La Corea del Sud è la capitale mondiale della chirurgia plastica

I muri della grande capitale Seul sono tappezzati di cartelloni e poster pubblicitari: visi magri e candidi dalla pelle perfetta, nasi snelli e grandi occhi scuri fissano lo sguardo sui cittadini coreani, sempre più somiglianti e omologati agli standard di bellezza promossi dalle cliniche chirurgiche. Accanto a visi privi di difetti, le foto prima dell’operazione: occhi dalle palpebre pesanti, nasi con ponti bassi e mascelle squadrate simili a ganasce. Non mancano scritte e slogan provocatori.

“This is the reason celebrities are confident even without their makeup. Everyone but you has done it.”

“Questa è la ragione per cui le celebrità sono sicure di sé anche senza il trucco. Tutti lo hanno fatto, tranne te.”

Circa il 20% delle donne coreane sono andate sotto i ferri e un’indagine della BBC calcola che la metà o più sono giovani intorno alla ventina. Gli uomini costituiscono una percentuale inferiore, ma rappresentano almeno il 15% del mercato nazionale. Un terzo del business è coperto dai turisti, specie cinesi, attratti dalle tecniche superbe che solo le cliniche coreane offrono a prezzi accessibili.

Le operazioni di chirurgia plastica di maggiore tendenza

Lo standard di bellezza nazionale prevede visi piccoli e snelli, mascelle dalle linee morbide e occhi grandi. Un altro requisito essenziale è il biancore della carnagione: la pelle deve essere estremamente chiara. L’opinione pubblica condanna negativamente le tonalità più scure, associandole a cattiva igiene o a un’inferiorità di classe sociale. Raramente la natura è generosa, in tale caso interviene la magia della chirurgia plastica. Tra le pratiche più popolari primeggia la chirurgia palpebrale e blefaroplastica per ottenere la doppia palpebra, connotato tipico della fisionomia caucasica. L’aegyo sal, in inglese eye smile, invece, è l’iniezione di grasso nelle borse sotto gli occhi per un’immagine più dolce e giovane. Più spaventosa e rischiosa è la V-line surgery: l’operazione consiste nell’affettare la mandibola usando seghe oscillanti o nella rottura dell’osso per ricostruirlo.

Perché la chirurgia plastica è tanto radicata in Corea del Sud?

La chirurgia plastica è una moda dilagante, una pratica ormai inserita nel quadro sociale della Corea del Sud. I genitori invitano i propri figli a “migliorare il proprio aspetto fisico” e nessuno nasconde ritocchi, preferendo un dialogo aperto:  è addirittura frequente ricevere complimenti e congratulazioni. Le ragioni sono di carattere storico, sociale e filosofico. Dalla prospettiva storica si individua la causa nella presenza statunitense nel dopoguerra che ha offerto operazioni chirurgiche ai reduci di guerra. Un’altra causa si riscontra nella rapidità incontrollata del processo di democratizzazione politica e della liberalizzazione dei media degli anni Novanta, che non ha permesso alla società coreana di elaborare una propria identità, trasformandola in una facile preda delle dinamiche del mercato. Dal punto di vista sociale e filosofico la società coreana è costruita sui principi del confucianesimo che crede nella conformità dei soggetti:

“This is a very competitive society. In the old days, if your neighbor bought a new TV or new car you would need to buy a new TV or car. Now we all have these basic things, so the competition has moved up to comparing one’s looks, health, and spiritual things as well.”

“Si tratta di una società competitiva. Ai vecchi tempi se il tuo vicino comprava una nuova TV o una nuova macchina, dovevi a tua volta comparare una nuova TV o una macchina. Adesso abbiamo tutti questi oggetti di prima necessità, quindi la competizione si è spostata sul confronto dell’aspetto, della salute così come in materia spirituale.”

Inoltre la popolazione coreana e in generale asiatica crede fortemente nella fisiognomia, una disciplina che pretende di dedurre le personalità delle persone attraverso i loro caratteri fisici. La fisiognomia condiziona in modo particolare l’ambito lavorativo: è frequente selezionare i candidati in base al loro aspetto fisico. Una fotografia può avere più impatto di un buon curriculum.

 

 

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