“Wonder Woman”: non proprio ciò che ci aspettavamo

*Nessun potenziale spoiler è stato inserito in questa analisi*

La prima apparizione della bellissima attrice ed ex agente speciale israeliana Gal Gadot nei panni della Principessa Diana in “Batman vs Superman” aveva lasciato senza fiato chiunque fosse appassionato del mondo DC Comics e in particolare dell’eroina più amata del panorama fumettistico americano. Alla notizia di uno spin-off interamente dedicato a lei previsto per questi mesi, in tanti hanno avuto grandissime aspettative sul film interamente dedicato.
Purtroppo, però, “Wonder Woman” non è stato capace di sorprendere, anzi; in alcuni frangenti la trama ci è sembrata talmente debole da risultare anticipabile già da metà pellicola. Per eseguire un’attenta analisi però, è opportuno procedere con ordine.

La storia di Wonder Woman inizia sull’incredibile e celata isola di Temishira, in cui le Amazzoni, ultime discendenti di Zeus e protettrici del vecchio mondo, vivono in pace e si addestrano per diventare le guerriere più forti del pianeta, all’insaputa dell’umanità. Tra loro si trova anche la piccola Diana (Gal Gadot), figlia della regina, che da sempre desidera unirsi alle combattenti, nonostante i divieti e i rimproveri della madre.
La sua vita cambia drasticamente quando sull’isola giunge un pilota inglese sotto copertura (Chris Pine), appena sfuggito alla cattura da parte dei tedeschi (la storia si svolge negli ultimi giorni della Prima Guerra Mondiale). Convinta che dietro lo scoppio della guerra ci sia il potente dio Ares, Diana decide di partire con il pilota, ancora incredulo, alla volta dell’Europa in guerra. Il suo compito è dunque fermare Ares e riportare la pace nel mondo una volta per tutte.

Giunta al fronte Diana riesce ben presto ad interrompere la situazione di stallo in cui versano le forze alleate, sfondando il fronte tedesco grazie ai suoi poteri di semi-dea e iniziando una lenta e inesorabile ritirata delle forze del Kaiser.
Non andremo avanti ad analizzare la trama per evitare potenziali spoiler in un film che, volenti o nolenti, va visto dall’inizio alla fine per farsi un parere preciso. La nostra impressione, tuttavia, è che il film presenti un inizio incredibile e visibilmente spettacolare e una fine raccogliticcia e approssimativa.
Va detto però che Gal Gadot rimane la punta di diamante dell’intero progetto: bella, atletica e molto autoironica, non ci vorrà molto prima di rendersi conto che lei è senza dubbio la Wonder Woman perfetta per questo ruolo. E’ un peccato comunque che la pellicola non renda giustizia ad un personaggio come questo. Sembra quasi che i registi abbiano dovuto trovare un finale “piacevole” in tutta fretta, senza puntare più in alto. La storia di Diana si interrompe di colpo dopo la guerra e riprende improvvisamente alla fine di Batman vs Superman, poco dopo la sconfitta di Doomsday e la cattura di Lex Luthor, una scena che probabilmente è stata liberamente presa dal film precedente e inserita in questo per tappare qualche buco di troppo.

Non possiamo dire che Wonder Woman non ci sia piaciuto. Ci sono elementi che lo rendono un vero e proprio piacere per gli occhi (in primis la protagonista) e altri che non siamo davvero riusciti ad apprezzare. Costruito su una trama traballante e scontata, la pellicola presenta troppe contraddizioni e nodi non sciolti per soddisfare tutto il pubblico, puntando piuttosto sulla spettacolarità, le acrobazie, la musica esotica trascinante e le esplosioni in stile Michael Bay.
Ci auguriamo comunque che dopo questo flop parziale, “Dawn of Justice” (il film in arrivo sulla Justice League) riesca a recuperare credibilità di genere, specialmente alla presenza di attori del calibro di Ben Affleck e Jason Momoa.

Valutazione: 6/10, accettabile.

Fonti: visione e commento personali dell’autore
Immagini: in copertina Gal Gadot (fonte i400Calci), al centro screenshot dal film

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