L’eroe nero nella storia della letteratura (parte seconda): Cesare.

In questa sezione ci si occuperà dei caratteri embrionali dell’eroe nero presenti nel Bellum Civile (meglio noto come Pharsalia) di Lucano, nello specifico nel personaggio di Cesare. Il poema epico, di epoca neroniana, è diviso in dieci libri, e tratta la guerra civile tra Cesare e Pompeo. Anche se il poema viene definito “senza eroe”, si potrebbe tratteggiare Cesare come “eroe malvagio”. Infatti, a dispetto di tutta la politica imperialistica dell’epoca, Lucano delinea il primo esponente della dinastia Giulio-Claudia come un genio del male.

“L’energia indomita e la frenesia con cui Cesare si getta nell’impresa della guerra civile, sono determinate dal furor che è sempre e comunque rivolto al male”

E’ un concentrato di qualità negative, tra cui l’irascibilità e lo scarso rispetto per i vinti (due tra le più ripugnanti per i romani). Il tratto distintivo di questo personaggio è la mancanza di autocontrollo, il furor che lo domina. L’unica cosa che conta per lui è la legge del più forte, come dimostrano i versi seguenti:

“ …queste cose, per testimonianza del destino, mostreranno chi abbia preso le armi con maggiore ragione; questa battaglia farà sì che lo sconfitto sia il colpevole”

Un bel cambio di prospettiva rispetto al Cesare idolatrato tradizionalmente! Inoltre la crudeltà e la grandezza di questo, vengono accentuate dal confronto con l’altro protagonista, Pompeo, che ha i tratti dello sconfitto, dell’uomo che ha fatto il suo tempo, incapace di comandare avendo regnato a lungo nella pace, “ombra di un grande nome“, viene paragonato ad una vecchia quercia. Cesare invece è assimilato al fulmine, spaventoso e terribile, indomito, incapace di riposare. Uno stratega instancabile e di grande talento. E’ considerato un’Anti-Enea, dato che “forza il volere degli dèi” e “impugna empiamente le armi“. Manca, dunque, di pietas.

E’, dunque, questa grandezza nella malvagità e la sua capacità di essere un guerriero implacabile che si deve tenere bene a mente per lo sviluppo della figura dell’eroe nero dopo la classicità. Dopo Lucano, per molti secoli nessuno ha più delineato un personaggio del genere, o almeno non se ne ha notizia. Bisognerà aspettare il Seicento e l’aiuto di alcune opere teatrali per tornare a parlare di campioni del male.

Fonti:

G. Garbarino, “Opera”, volume 3, Paravia, gennaio 2013.

Lucano, “Bellum Civile”.

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