Fantozzi, il simbolo dell’antieroe

Come ormai sappiamo tutti, il 3 luglio 2017, Paolo Villaggio, alla veneranda età di 84 anni, ci ha lasciati. Un lutto che pervade tutto il mondo dello spettacolo. Quello che è successo oggi è un avvenimento che mette in ginocchio il cinema italiano; lo mette in ginocchio perchè quello che abbiamo perso oggi non è solo un attore ma un aedo degli anni ’70-‘8, un inventore di favole quotidiane che hanno rallegrato la vita delle persone comuni per almeno 40 anni.

Si, è vero, Villaggio non è stato solo Fantozzi ma dietro all’immagine del Ragioniere, si cela una figura ben più complessa dello “sfortunato impiegato”. I suoi film hanno raccontanto, in chiave sicuramente ironica, uno spaccato di società che in quegli anni era l’ambiente che riempiva le strade delle grandi città italiane.

Fantozzi era un po’ l’italiano medio degli anni ’80; viveva in un’umile dimora, accompagnato dalla moglie e dalla figlia, con un lavoro per niente soddisfacente ma che gli permetteva di passare una vita tranquilla. La sua macchina è la Autobianchi, la più classica automobile utilitaria dell’epoca. I colleghi ignoranti, arrivisti ma, tutto sommato, in buona fede, gli sono accanto in tutte le sventure che gli capitano nella Megaditta e non. Con loro trascorre anche il tempo libero -grande spinta è chiaramente l’attrazione che prova per signorina Silvani, femme fatale della sua vita- passando le feste comandate -basti pensare al Capodanno anticipato o alle vacanze in montagna.

Quello che però segnava sicuramente più di tutto era la sua vena malinconica nascosta dietro la risata; lo sguardo di accondiscendenza del povero lavoratore che deve sottostare a tutte le angherie dei suoi principali a lavoro. La “nuvoletta alla Fantozzi” è il simbolo di questo pensiero: se sei un vinto, un impiegato qualunque, nonostante i tuoi tentativi di rivalsa, non ci sarà mai posto per te.
Sicuramente ci saranno delle vittorie -come quella a biliardo contro il Megadirettore Catellami- ma anche queste non riusciranno ad innalzarti dal tuo status quo. Quello che più conta è che, le vittorie, diventano una rivalsa verso il mondo che lo maltratta. Motivo per cui Fantozzi diventa l’antieroe, colui che perde, nonostante qualche vittoria.

Credits: Wikipedia

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