Mille Bolle Blu viste con gli occhi di un bambino

Mille bolle blu: un condominio romano che attende l’eclissi del 1961 con occhi innocenti. Una commedia corale dallo stile quasi caricaturale, opera prima del regista Leone Pompucci del 1993, vincitrice del David di Donatello nel 1994. Protagonista un condominio del quartiere Prati di Roma con i suoi condomini, ognuno con la sua storia rappresentata in un avvenimento importante osservato con gli occhi incantati del piccolo Sandrino (Matteo Fadda) e narrato dalla voce over di Gigi Proietti.
Una terrazza dove i bambini giocano allegri tra le lenzuola stese diventa il piedistallo da cui guardare il mondo con inquadrature che planano, letteralmente, sui personaggi “leggere […] si rincorrono, salgono, scendono per il ciel”.

Guido (Claudio Bigagli) giovane trombettista che attende con ansia di scoprire se l’intervento alla vista, a cui si è appena sottoposto, ha avuto successo; Elvira (Stefania Montorsi) che si prepara alle nozze con Vittorio (Roberto Stocchi), un uomo che non ama ma che le da sicurezza.

Un evaso (Antonio Catania), in fuga dalla polizia, si nasconde dalla moglie (Clelia Rondinella) dove Mille bolle blu di Mina diventa colonna sonora della loro passione; Quintilio (Maurizio Mattioli) che fa da tassista agli anziani del quartiere; tre fratelli al capezzale del padre (Giuseppe Napoli) a cui non sembra interessare dell’accaduto ma dell’eredità mentre l’unica realmente afflitta è la domestica (Gina Rovere).
Le vicende non si intrecciano tra loro ma si osservano da lontano, come in ogni condominio che si rispetti tutti sanno tutto ma fingono di non intrometterni, l’unico che si intromette volentieri è il piccolo Sandrino giustificato dalla sua giovane curiosità.
Storie di ordinaria follia che però non arrivano al compimento finale perché interrotte dall’eclissi, quasi fosse un segno che tutto ciò che accadrà in seguito sarà qualcosa di nuovo e di diverso, un qualcosa che stonerebbe con ciò che si è appena visto trasformando lo sgardo spensierato della giovinezza in quello giudicante di un adulto.
(Credits: IMDb)

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