Paolo Limiti, un paroliere nostalgico

Dopo mesi di lotta contro il tumore, il 27 giugno 2017 all’età di 77 anni si è spento Paolo Limiti, celebre paroliere, conduttore ed autore televisivo. Il mezzo secolo trascorso tra sale di registrazione e studi Rai lo ha reso uno dei volti più cari al pubblico televisivo, che imparò ad apprezzare i modi garbati e cortesi con cui era solito entrare nelle case degli italiani. Giunto alla tv di Stato sotto suggerimento del compianto Luciano Rispoli nel 1968, Limiti ha contribuito alla realizzazione di quiz e varietà musicali, come Ci Vediamo in Tv ed E state con noi in tv, ultima fatica lavorativa in onda nel 2012 sulla rete ammiraglia di Viale Mazzini.

La passione per il mondo dello spettacolo, specialmente per i suoi retroscena, nacque presto nel milanese, che già agli inizi degli anni ‘60 scrisse per Maria Doris e Jula de Palma, la diva dello swing italiano. Non fu mai un intrattenitore istrionico, ma un cultore nostalgico dell’Italia più intraprendente e risoluta, che nelle tendenze e nelle intenzioni strizzava l’occhio all’America scintillante di Hollywood. Proprio per le stelle della scena musicale nazionale, bandiere del miracolo economico, Limiti firmò numerosi testi destinati a diventare successi senza tempo.

Mina fu la sua massima musa ispiratrice, con cui strinse un sodalizio artistico lungo più di trent’anni, sancito già con la prima storica collaborazione del 1968, Sacumdì Sacumdà, lato b del 93° singolo dell’artista lombarda. Il brano, composto sul modello di una canzone brasiliana, è un divertissement che narra l’incontro con il Diavolo, che cerca invano di sedurre la donna a stringere il patto fatale, che viene rifiutato a colpi di gonna. Del 1970 è Dominga, con cui l’autore si pronuncia su quel sentimento di gelosia che pervade chi sa di non essere il primo amore di chi si ama, mentre nel 1972 Limiti traduce Balada De Otoño di Joan Manuel Serrat, la cui essenza profonda viene riconosciuta dall’autore nel verso “Magari si potesse del domani e del passato / dire: è quello che ho sognato.”

Non solo Mina. Nel repertorio del paroliere campeggiano brani realizzati per Iva Zanicchi, Ornella Vanoni e Claudia Mori, che ne eseguì uno originariamente pensato per la Tigre di Cremona e che rimane a gran voce il suo pezzo più popolare, Buonasera dottore.

Tra gli interessi artistici di Paolo Limiti è opportuno ricordare anche quello per il teatro e la lirica: nel 2006 portò in scena Carmen Pop, una rivisitazione moderna dell’opera di Bizet celebrata col racconto delle note di celebri canzoni del patrimonio musicale italiano e straniero.

 


img

Fonti: minafanclub, LaRepubblica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.