INTERVISTA: l’uscita di “Won’t Give Up”, il nuovo singolo dei Gambardellas

Oggi è un giorno glorioso per i Gambardellas, esplosivo power-trio milanese, poiché vede la luce un loro singolo nuovo di zecca, “Won’t Give Up”. A distanza di quattro anni dalla loro precedente pubblicazione e dopo poco più di tre anni di tour tra Italia ed Europa, il gruppo torna alla ribalta più agguerrito che mai, con del materiale fresco e carico di un’energia travolgente.

I Gambardellas nascono nel 2012 da un’idea di Mauro Gambardella (batteria, voce) in veste di one-man-band. Nel febbraio 2013 danno alla luce l’LP Sloppy Sounds (BigWave Records/Audioglobe) e il conseguente tour, supportato dalle esclusive nazionali di ben tre videoclip estratti dall’album – “Flash”, “Tito” e “Needs” – vede i Gambardellas esibirsi per 40 date in Italia, tra cui le aperture a Ministri, FASK, Pan del Diavolo e Aucan.
La formazione live in breve diviene la line-up definitiva, con l’ingresso di Glenda Frassi (chitarra-cori) e Grethel Frassi (synth-cori); sulla scia del grande entusiasmo derivato dal tour, la band pubblica nel mese di settembre del 2013 l’EP Ashes (BigWave Records), caratterizzato da un sound più scarno e testi più cupi, che si riflettono anche nell’immagine del gruppo.

Terminato il lungo tour a novembre 2015, la band non perde tempo e si chiude in studio per scrivere il secondo full-lenght della loro carriera.
L’uscita dell’album, registrato presso gli UpStudios di Pavia, è prevista per il 2017.

“Won’t Give Up” è un brano deciso, diretto, cattivo; è una presa di posizione, i Gambardellas sono qui per restare e “non si arrenderanno”. Esso unisce tutti gli ingredienti preferiti dalla band: chitarre potenti e scure, ritmi sincopati, synth dub e melodie accattivanti. Questa band è una bomba ad orologeria e siamo sicuri che questo singolo sia l’anticipazione di un album col botto!

Ecco ora la breve intervista che i Gambardellas ci hanno concesso tramite la loro agenzia Bagana Rock Agency:

Cosa c’è stato prima dei Gambardellas? Quali sono i trascorsi musicali di ognuno di voi?

Suoniamo tutti da diverso tempo e in passato abbiamo avuto diverse esperienze musicali. Personalmente ho suonato come turnista per diverse band e con diversi artisti, in studio e live. Tra i tanti ti posso nominare George Merk, cantautore svizzero con cui ho suonato anche in Rai, e The Rs, indie rock band con la quale ho suonato anche negli USA e in Europa. Glenda e Grethel hanno militato invece per diverso tempo nelle Chelsea Hotel, band pop-rock tutta al femminile, con le quali hanno calcato i palchi di tutta Italia.

Sono state tutte esperienze importanti e formative, che ci hanno permesso di portare avanti i Gambardellas con maggiore consapevolezza e professionalità.

Quali sono le vostre ispirazioni? Che musica ascoltate?

Questa è sempre una domanda difficile a cui rispondere perché ascoltiamo davvero di tutto. Sicuramente ci sono alcune band ed artisti che ci hanno influenzato di più nel corso degli ultimi anni, come St. Vincent, Dead Weather, Royal Blood, Queens of the stone age.

Questo non ci vieta di apprezzare anche cose diametralmente opposte come Lady Gaga o Beyonce…se un brano ci esalta e ci troviamo qualcosa di geniale nella composizione, non importa che genere sia, lo ascoltiamo a rotazione.

Com’è nata la vostra collaborazione?

Inizialmente i Gambardellas sono nati come one man band: avevo diversi pezzi e avevo deciso di registrarli per conto mio con il supporto di un co-produttore (Fabio Dalè).

Una volta terminato lalbum occorreva una band per poter dare vita ai brani su un palco e ho pensato immediatamente a Glenda e Grethel. I vari progetti di cui ti parlavo prima erano finiti in stand by ed è stato davvero naturale per noi decidere di collaborare. Ci conosciamo da una vita.

Come si è evoluto il vostro approccio e la vostra visione della musica in questi anni di attività?

Potrei dire che il nostro approccio è stato proprio stravolto rispetto gli inizi. Come ti dicevo, i Gambardellas si sono evoluti da progetto di un singolo a vera e propria band nel corso di questi 4 anni. Ora lapproccio alla composizione è molto più corale: si compone insieme in saletta, si sperimenta costantemente e siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni per poter superare i nostri limiti.

Come sono stati accolti dal pubblico i vostri precedenti lavori, “Sloppy Sounds” e “Ashes”? Siete soddisfatti?

Siamo davvero molto soddisfatti. Il nostro pubblico è andato sempre più aumentando e anche la critica ha accolto entrambi i lavori positivamente. Ovviamente non ci sediamo sugli allori e puntiamo a crescere ancora.

Come sono andati i tour live? Quali sono le date e le location di cui avete i ricordi migliori?

Abbiamo avuto la fortuna di suonare davvero tanto: più di 100 date in poco più di 3 anni, tra Italia ed Europa. Come per tutti i tour ci sono stati alti e bassi ma devo dire che i picchi in alto sono stati davvero entusiasmanti.

Lapertura di Ministri nel 2013 ci ha esposto ad un pubblico maggiore, il Woodstock Poland nel 2014 è stata unesperienza unica: eravamo gli unici italiani in cartellone e ledizione del festival ha contato 500.000 persone presenti. Il tour in Ucraina nel 2015 è stato epico: ci ha fatto crescere come band e ci ha fatto conoscere una popolazione che ha davvero poco ma che sa dare tanto. Infine lapertura a Juliette Lewis al Circolo Magnolia lanno scorso è stato un doppio sogno che si realizzava: poter suonare in quella location e aprire al concerto di uno dei nostri idoli musicali e cinematografici, il tutto davanti ad un pubblico davvero numeroso che ci ha accolto a braccia aperte.

Avete già stabilito la data di uscita del vostro nuovo album? Avete già programmato un tour di presentazione?

Per il momento ci concentriamo solo sulluscita del nostro nuovo singolo Wont Give Up. Stiamo lavorando insieme a Bagana, la nostra agenzia, ad un tour promozionale durante lestate 2017.

Cosa pensate della musica emergente locale?

Ci sono davvero tante realtà interessanti che purtroppo a volte non ricevono il giusto riconoscimento che si meritano. Ciò nonostante siamo scuri che con il tempo tutte le band e artisti che hanno qualcosa da dire riusciranno a spiccare in una scena musicale competitiva come quella alternativa in Italia.

Un consiglio che dareste ai gruppi emergenti?

Puntate solo al meglio, siate autocritici e divertitevi durante il percorso.

Qual è il futuro della musica secondo voi?

Domanda molto complessa questa. Se si parla della musica in generale devo dire che la musica c’è stata, c’è e ci sarà sempre: è la forma darte di più facile accesso e presa nel mondo. Se invece parliamo del mercato musicale allora è tutto un altro paio di maniche. Non è un mistero che la situazione non sia più florida come 20 anni fa ma le situazioni cambiano e c’è gente che riesce ancora a guadagnare bene facendo musica. Dobbiamo accettare il nuovo mercato e cavalcare le nuove tecnologie che arriveranno per poter continuare a fare circolare la nostra musica.

E il vostro futuro?

Wont Give Up” è il primo passo di un nuovo percorso, abbiamo molte idee in mente ma per il momento le cose più importanti che ci assorbiranno maggiormente nei prossimi mesi saranno la promozione del singolo ed il tour per portare in tutta Italia la nostra musica.

Qual è la vostra aspirazione più grande?

Diventare i migliori! Scherzi a parte: vogliamo continuare a crescere, maturare come musicisti e portare i Gambardellas a raggiungere il maggior successo possibile.

Che emozioni vi dà “Won’t Give Up”, il vostro nuovo singolo? Qual è il messaggio che sperate porti al pubblico, oltre a quello, suggerito dal titolo, di non arrendersi?

Wont Give Up” è uno di quei brani che abbiamo composto improvvisando e cercando di battere territori sonori che non avevamo ancora esplorato. Inizialmente non sapevamo nemmeno se ci sarebbe piaciuta ma, un volta terminata, ci siamo resi conto di avere tra le mani un vero e proprio treno in corsa. Credo che Wont Give Upriuscirà a portarvi immediatamente dentro al nostro mondo e a farvi comprendere bene il nostro nuovo sound.


Fonti:

  • www.gambardellas.eu
  • immagini: img1&2, img3
  • www.youtube.com

 

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