Anche quest’anno si è presentato il fenomeno 50 sfumature, con un boom di affluenze al cinema e strani ritrovamenti nelle sale, tra fazzoletti sporchi, zucchine e cetrioli. Anche se non si è ancora capito se si tratti di trovate pubblicitarie o di reali reperti che testimoniano la frustrazione sessuale delle spettatrici. Entrambe le ipotesi sono ancora aperte: certo, i vegetali non sono l’avanguardia dei sex toys, ci sono piccoli aggeggi molto più discreti (come mostra il film stesso), ma è vero anche che questi ultimi hanno un certo costo e non verrebbero per nulla abbandonati sotto una poltrona. E poi il target appassionato alla trilogia dell’innocente Anastasia che finalmente esce dalla pubertà non penso sia molto aggiornato a riguardo. Ma c’è ancora un anno per prepararsi in vista del finalmente ultimo capitolo.
Altro effetto, registrato a partire dal 2011, anno di uscita del primo libro di E.L. James, è stato l’aumento del numero delle chiamate imbarazzanti ai vigili del fuoco. Nella sola Londra, sono stati liberati da anelli fallici 23 uomini e da manette, cinghie e catene 102 persone. Resta da capire quale parte della coppia abbia spinto per provare qualcosa di nuovo sotto le coperte. Perché se è vero che 50 sfumature affascina maggiormente il pubblico femminile, non bisogna trascurare desideri, voglie e perversioni che provengono anche dall’altro lato della coppia. Questi, proprio a Londra, possono trovare sfogo.
Sempre nel 2011, infatti, ha aperto The Submission Room, la Stanza della Sottomissione. Nata dall’idea della lottatrice Pippa the Ripper (ovviamente è un nome d’arte, come quelli di tutte le ragazze che vi lavorano), è sempre rossa ma totalmente diversa dalla stanza dei giochi di Mr. Grey. Il presupposto da cui partire è che nella Submission Room non avviene alcun atto sessuale. Allora di cosa si tratta? Di pura sottomissione.
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Fonti: Mirror – Daily Mail – The Submission Room