Tributo a Keith Emerson

Oggi è il primo anniversario della morte di una delle tante – troppe – leggende della musica contemporanea dipartite durante il 2016, che ormai potrebbe essere definito, amaramente, come l’anno della morte del rock’n’roll.

Keith Emerson, nato il 2 novembre del 1944 e probabilmente misconosciuto dalla maggioranza del pubblico di nuova generazione, era in poche parole – con la coscienza di non stare neanche esagerando troppo – il più grande pianista e tastierista della storia del rock. Forse anche della storia della musica tutta.

Sicuramente noto soprattutto per la sua carriera con gli Emerson, Lake & Palmer, una delle band che hanno fondato e fatto la storia del progressive rock, Keith Emerson ha suonato e composto musica in moltissimi altri frangenti: anzitutto, il gruppo con cui cominciò ad acquisire fama negli anni ’60, i The Nice, per poi passare agli svariati album solisti, le brevi collaborazioni e i progetti con altri gruppi, a cui si aggiungono le esibizioni con orchestre sinfoniche e la composizione di colonne sonore.

Oltre al suo talento musicale impressionante, ciò che lo ha reso celebre in tutto il mondo è stata la sua esplosiva presenza scenica. Già ai tempi dei The Nice aveva cominciato ad infiammare il palcoscenico con il suo modo di suonare acrobatico e trasgressivo: dal ricercare effetti sonori unici maltrattando il suo organo Hammond nei modi più strani, come il prenderlo a frustate per lanciare suoni simili ad esplosioni, o l’infilzare coltelli in mezzo ai tasti per mantenerli premuti creando dei tappeti armonici, o ancora inclinandolo in vari modi per ottenere un effetto feedback tipo quello di una chitarra elettrica; alla vera e propria messa in scena di esibizioni acrobatiche, come lo spinning piano, in cui si sedeva ad un pianoforte sospeso in aria, che poi cominciava a girare sopra il pubblico mentre lui suonava.

Keith Emerson è stato inoltre un pioniere del Moog, lo storico sintetizzatore creato negli anni ’60 da Robert Moog. Pur essendo già stato usato da molte band negli studi di registrazione, Emerson fu il primo ad usarlo live su un palco. Inoltre, il suo modo di utilizzarlo spinse Moog a continuare ad elaborarne nuovi e diversi prototipi, che gli faceva regolarmente testare. La sua ricerca di suoni ed effetti arrivò al punto di aumentare gli oscillatori e i moduli del sintetizzatore fino a fargli raggiungere dimensioni mastodontiche: il cosiddetto Monster Moog, era un muro di circa 250 kg e alto 3 metri ricoperto di manopole, pulsanti e cavi.

Oltre al Moog, nelle sue esibizioni live trovavano parte anche un pianoforte a coda Steinway, un già citato Hammond con relativi altoparlanti Leslie, un pianoforte verticale elettro-acustico, un Clavinet Hohner e altri sintetizzatori. Il suo palco sembrava il set di un film di fantascienza.

Non era però solo uno smanettone bravo con sintetizzatori e altre diavolerie tecnologiche: era un pianista che sfoggiava abilità davvero straordinarie anche in generi come la musica classica, il jazz e il ragtime.

Purtroppo, all’inizio degli anni ’90, iniziò a soffrire di un disturbo di natura nervosa simile all’artrite, che ha segnato il principio di un lungo decadimento della sua carriera musicale. Dopo un lungo periodo di depressione, accompagnati da problemi con l’alcool e l’insorgenza di altre patologie, Keith Emerson si è tolto la vita sparandosi alla testa.

Era sicuramente uno di quei musicisti che, col loro talento e la loro personalità, rimarranno per sempre degli episodi unici e irripetibili nella storia e che hanno dato un contributo fondamentale all’evoluzione dell’universo musicale che conosciamo oggi. La speranza è che musica come la sua non venga mai e poi mai dimenticata.

Così lo ha ricordato l’amico e compagno di band, Greg Lake, il giorno dopo la sua scomparsa, con delle parole il cui contenuto carico di affetto e rispetto non possiamo che condividere:

“To all ELP friends and fans all over the world, I would like to express my deep sadness upon hearing this tragic news. As you know, Keith and I spent many of the best years of our lives together and to witness his life coming to an end in the way that it has is painful, both to myself and to all who knew him.

As sad and tragic as Keith’s death is, I would not want this to be the lasting memory people take away with them. What I will always remember about Keith Emerson was his remarkable talent as a musician and composer and his gift and passion to entertain. Music was his life and, despite some of the difficulties he encountered, I am sure that the music he created will live on forever.

My deepest condolences go to Keith’s family.

May he now be at peace.”

Greg Lake – 12 marzo 2016

 


Credits Immagini: Img 1, Img 2, Img 3

Fonti:

  • Wikipedia
  • Official Keith Emerson Website: www.keithemerson.com

 

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