Non solo passeri: tutti i segreti del bird-gardening

Nelle lingue antiche la parola giardino spesso coincide con paradiso. Il caso più emblematico è l’Eden, un luogo di armonia tra gli esseri umani e la natura, con la sua infinita schiera di vegetali, ma soprattutto di animali. Ancora oggi i giardini, specialmente nelle aree urbane, sono angoli dove ristabilire questa perduta armonia. A questo scopo nasce il bird-gardening, una pratica per fare del nostro spazio verde non solo un’oasi di piante, ma anche un rifugio per gli animali selvatici, in particolare gli uccelli.

In occasione della fiera MyPLant&Garden, tenutasi a Milano dal 22 al 24 febbraio, abbiamo intervistato Antonio Romagnoli, fondatore dell’associazione BiodiverCittà, prima realtà in Italia ad essersi occupata della diffusione della cultura del bird-gardening rivolgendosi al grande pubblico e non più solo ad una nicchia ristretta.

Flickr.com/ Pettirosso (Erithacus rubercula), Di Bill Tyne, [CC BY-SA 2.0]

Antonio, che cos’è il bird-gardening? È un’attività di interesse naturalistico di carattere famigliare. Molti pensano che il suo scopo si limiti a nutrire gli uccelli selvatici, in realtà è molto di più. Attirando i volatili nei pressi della propria casa si crea un rapporto diretto con la natura, un legame emozionale con un animale in libertà. Il bird-gardening sa riconnettere l’uomo con l’ambiente, e ciò vale soprattutto per i bambini che vivono in città e spesso non sanno riconoscere un semplice passerotto.

Come ha avuto origine questa attività? Il concetto di bird-gardening prende forma sessant’anni fa nel mondo anglosassone, in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove alcuni ambiti della società sono stati pionieri nel tema della conservazione della natura. A partire dal 2000 ha cominciato a diffondersi anche in Italia e ad essere trattato dai media, in gran parte grazie al lavoro dell’associazione Bird-Feeding, antenata di Biodivercittà.

Wikimedia Commons/ Un esemplare di cinciallegra (Parus major) attirato da una mangiatoia artificiale. Di Marion & Christoph Aistleitner [CC0]

È possibile praticare il bird-gardening sui terrazzi o nei giardini di una metropoli come Milano? Chiaramente, chiunque può relazionarsi con le specie selvatiche… dal davanzale di casa al parco pubblico! Condizione necessaria perché un uccello si avvicini è la presenza di piante, sia in vaso sia in piena terra, che sono il loro ambiente naturale. Se si possiede solamente un davanzale attirare gli uccelli non è impossibile, soltanto più difficile.

Quali specie di uccelli possiamo trovare nei nostri giardini in città? Le più comuni sono il ben noto passero (Passer domesticus), la cinciallegra (Parus major), la cinciarella (Cyanistes caeruleus), il pettirosso (Erithacus rubercula), e il codirosso (Phoenicurus phoenicurus). In giardini particolarmente rigogliosi può arrivare anche lo scricciolo (Troglodytes troglodytes).

In che modo gli uccelli selvatici possono essere attirati verso le nostre case? Il primo contatto con gli uccelli in libertà avviene offrendo cibo. È importantissimo che questo sia bilanciato dal punto di vista nutrizionale, per attirare i granivori si possono disporre granaglie di cereali comuni quali il frumento, l’orzo o l’avena, per gli insettivori si trovano in commercio pastoni a base di frutta e insetti. Molto diffuse sono le palline di grasso mischiate con vari semi selezionati. Sono normalmente a base di strutto, ma esistono anche preparati a base di grassi di origine vegetale, l’unica avvertenza è di non lasciarle per molto tempo all’aria aperta durante i mesi estivi.

Wikimedia Commons/Un nido di scricciolo (Troglodytes troglodytes) di Armin Kübelbeck [CC-BY-SA]

Cosa deve assolutamente evitare chi pratica bird-gardening? Innanzitutto tenere le mangiatoie e i nidi artificiali lontani da potenziali predatori… per primi i gatti! È importante anche evitare di offrire agli uccelli alimenti contenenti olio di palma. Si è osservato infatti che questa sostanza può provocare danni alla salute dei piccoli uccelli.

Per conoscere meglio il mondo del bird-gardening, imparare a riconoscere le specie e partecipare in prima persona alla loro conservazione in natura, ci si può registrare al sito https://www.censimentouccelli.it/.

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