Re taumaturghi: Il re ti tocca, Dio ti guarisce

Essere toccati dal re”: ecco una delle possibili prescrizioni del vostro medico se foste vissuti in epoca medievale. La scrofola, da noi conosciuta come adenite tubercolare, era una malattia molto diffusa durante il Medioevo e, a detta di molti, poteva essere curata proprio grazie al tocco magico di un monarca.

I re dotati di questo potere sono definiti taumaturghi. Per guarire una persona, il re doveva semplicemente toccare l’ammalato con la mano destra, fare il segno della croce e, alla fine, lavarsi le mani. In Francia si sviluppò addirittura l’abitudine di conservare l’acqua utilizzata dal sovrano tra una guarigione e l’altra e di somministrarla per nove giorni agli ammalati, per aumentare l’efficacia della terapia. Il primo re taumaturgo di cui abbiamo notizia è Roberto II il Pio, della dinastia dei Capetingi. Anche dall’altra parte della Manica si attribuiva questo potere miracoloso al monarca normanno Guglielmo d’Inghilterra, detto il Conquistatore.

Guglielmo il Conquistatore, 1620 circa

Ma quali erano i sintomi della scrofola, la malattia che poteva essere debellata dal tocco del re?
Strane piaghe e rigonfiamenti comparivano improvvisamente su tutto il corpo del malato che cercava in ogni modo di trovare sollievo. Queste piaghe molto spesso sparivano da sole, dopo un periodo di tempo più o meno lungo, senza la necessità dell’intervento reale. In alcuni casi le piaghe non erano nemmeno provocate dalla scrofola, ma da altre malattie provocate dalla scarsa igiene.
Nonostante queste guarigioni estemporanee, il potere taumaturgico del re non usciva scalfito. I casi in cui una guarigione avveniva dopo l’imposizione delle mani da parte del monarca assumevano un ruolo centrale per la comunità in cui si manifestavano ed erano riportate con continuità, mentre le altre guarigioni venivano dimenticate.
A partire dal XVI secolo al rito si accompagnò la formula magica “il re ti tocca, Dio ti guarisce”. Questa frase indicava in maniera chiara l’origine divina della guarigione. Il ruolo del re era dunque quello di intermediario tra Dio, l’unico ad avere il vero potere di guarigione, e l’ammalato. Il potere di guarigione giungeva nelle mani del re al momento dell’incoronazione da parte del papa, cioè nel momento in cui il futuro re veniva unto con il sacro crisma.

 


Fonti:
http://www.traditio.it/SACRUM%20IMP/2006/OTTOBRE/Re%20Taumaturghi.html
http://www.corriere.it/salute/13_novembre_12/tubercolosi-quella-strana-malattia-che-era-curata-tocco-re-25993f92-4b9e-11e3-9f20-48230e8bb565.shtml

 

Credits: Immagine di copertina

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