L’ondata di gelo che immobilizza il popolo e lo Stato

di Francesca Empler

Il 2017 si è aperto con un deciso e quasi repentino abbassamento delle temperature, non solo al Nord, ma anche al Sud. Le città poste a Settentrione sono abituate a fronteggiare neve e ghiaccio soprattutto sulle strade. Possiamo dire lo stesso del Centro e del Meridione? Una domanda che implica una risposta negativa. Eventi non comuni in queste parti dell’Italia, ma, come dice l’esperto Maracchi, non eccezionali poiché, ormai da 5 anni, siamo abituati a un calo notevole delle temperature. Gualdi, futuro presidente della Società italiana per le scienze del clima, spiega che questa ondata di freddo estremo è dovuta al blocco del flusso atmosferico tradizionale che dall’Atlantico arriva al Mediterraneo e l’immissione di aria fredda da nord-est che quest’anno, oltre a coinvolgere le zone del Centro, è arrivata anche nelle zone dell’Sud come la Puglia. Questa è da considerare una chiara e pertinente spiegazione teorica del fenomeno che serve per lo più a rassicurare gli animi del popolo che considera “innaturale” e “immotivato” tale freddo. Chi darà conforto ai senzatetto di tutta Italia? Quanti ancora dovranno morire perché qualcuno intervenga in modo tempestivo? Il decesso per assideramento nel 2017 è un fallimento per il nostro Paese, incapace di gestire un problema che ormai coinvolge la penisola da alcuni giorni. Sono solo loro le vittime? Purtroppo no. Oltre all’incalzante bilancio di continue morti di persone senza fissa dimora perché povere, è necessario prendere in esame anche tutti quelli che, soprattutto nei più recenti terremoti, hanno perso la casa e si trovano a vivere in situazione di assoluta precarietà: Norcia e Amatrice sono due delle città invase dalla neve. Caso limite si è registrato a Cascia con una temperatura che è arrivata a -9 gradi. Ancora una volta a chi sarebbe necessario dare la responsabilità? Non bisogna essere ripetitivi, ma dovrebbe essere sempre lo Stato il protettore per eccellenza.

 

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